Roma Filmfest


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Provini e The Motel life

Scamarcio e James Franco sul red carpet

di Sandro Calice e Juana San Emeterio

Ultimi due film in concorso: “Vechnoe vozvraschenie” (Eterno ritorno: provini) di Kira Muratova e “The Motel Life”, esordio alla regia di Gabriel e Alan Polsky. Fuori concorso “La bande des Jotas” di Marjane Satrapi, la regista iraniana di Persepolis e Poulet aux prunes. Nella selezione Cinema XXI “Tar”, opera prima firmata da dodici registi. Sul red carpet James Franco, attore del film e regista del corto di apertura della serata, “Dream” e protagonista, insieme a Douglas Gordon, dell’incontro con il pubblico . Per CinemaXXI “Janshi Liu Baiyuan” (Liu Baiyuan, giudice arciere) di Xu Haofeng, “Tanti futuri possibili” e “Il viaggio della signorina Vila” di Elisabetta Sgarbi. Per Prospettive Italia “Yes I can” e “Cosimo e Nicole” di Francesco Amato, con Riccardo Scamarcio.

Sabato giorno di chiusura del Festival, aspettando i premi sarà presentato fuori concorso il film spagnolo “Una pistola in cada mano” di Cesc Gay, “Dell’arte della guerra” con red carpet operaio ed in concorso per Prospettive Italia “Razza bastarda” di Alessandro Gassmann.

Lunghi applausi per la bella storia di due fratelli raccontata da “The motel life”. Il film tratto dal primo romanzo di Willy Vlautin, cantante country e musicista, è diretto dai registi esordienti Alan e Gabriel Polsky. Un racconto che esplora, alternando passato e presente, il rapporto profondo e quasi viscerale dei due interpretati splendidamente da Emile Hirsch e Stephen Dorff. Frank e Jerry Lee vivono in motel nei sobborghi di Reno dopo la morte della madre facendo lavoretti. Sono cresciuti da soli, sono loro una famiglia. Jerry Lee ha anche perso una gamba da ragazzo e per camminare usa una protesi. Un terribile incidente accaduto a Jerry li costringe ad una fuga ‘on the road’ per salvarsi dalla polizia. Per andare avanti in una esistenza difficile ci sono i loro sogni che si materializzano con le storie piene di personaggi coraggiosi che racconta Frank, illustrate dai disegni che sa fare Jerry Lee. Sullo sfondo l’America dove tutti possono trovare la forza di reagire e costruirsi un’esistenza migliore. Nel cast del film anche Dakota Fenning nei panni della ragazza di Frank, Annie, figlia di una prostituta, Kris Kristofferson e Joshua Leonard.Splendida la colonna sonora con brani di Townes van Zandt, Bon Dylan e Johnny Cash, dei Kiss, Jonathan Clay e Justin Townes Earle.

Sempre in concorso il lungometraggio di Kira Muratova, regista romena di 77 anni che vive da sempre in Ucraina. Un uomo preso da un dubbio: non sa scegliere tra moglie e amante. Per trovare una soluzione va a trovare dopo tanti anni una sua ex compagna di scuola, ritenuta saggia e diligente, per avere un consiglio. L’incontro naturalmente è pieno di frasi di circostanza. Questo incontro viene ripetuto tante volte con attori differenti in scenografie simili ma mai uguali, tutto in un rigoroso bianco e nero. Continuo ad essere stupita dalla varietà e diversità degli esseri umani'', ha detto la regista romena, secondo una certa visione esistenzialista sembra che tutte le persone, nelle stesse circostanze, si comportino allo stesso modo. Tuttavia, la varietà delle persone è infinita, come la diversità delle impronte digitali. Questo è il concetto principale dello script, e spero del film''. Straordinari gli attori, veterani del cinema russo: Oleg Tabakov, Sergei Makovetsky, Renata Litvinova, Georgiy Deliev , Alla Demidova ,Natalia Buzko, Uta Kilter, Yuri Nevgamonny, Vitaly Linetsky e Gennady Skarga.
>br> Fuori concorso, “La bande des Jotas “di Marjane Satrapi che dopo essere diventata celebre per il fumetto e il film "Persepolis", in cui raccontava la sua infanzia in Iran, porta al Festival di Roma una commedia. "Avevo bisogno di fare qualcosa che non mi facesse sentire sotto pressione. Sul mio Paese ho detto tanto, ora volevo fare un film buffo" quasi si giustifica la regista che sembra ormai aver archiviato i fumetti. La Satrapi inoltre incontrando i giornalisti rifiuta l'etichetta di pasionaria iraniana: "Non siamo condannati dalle nostre origini: il fatto che io sia iraniana non vuol dire che debba sempre parlare di Iran. Sarebbe facile andare di fronte alle telecamere e fare la parte della pasionaria, ma io non vivo lì e non posso permettermi di dire da Parigi, dove vivo: 'Andate a morire per la Rivoluzione'. Mi rifiuto di recitare il ruolo dell'attivista politica. Mi manca il mio Paese, la nostalgia mi uccide, ma la sofferenza la tengo per me".

Sul red carpet uno dei belli del cinema italiano: Riccardo Scamarcio. L’attore al festival con “Cosimo e Nicole” il film di cui è protagonista insieme alla giovane Clara Ponsot, in concorso nella sezione ''Prospettive Italia''. La pellicola racconta c La pellicola racconta l'amore di due ragazzi durante i giorni del G8 di Genova, ma i tragici fatti del 2001 sono solo il punto di partenza per un'opera che esplora i sentimenti umani e tocca temi delicati come quello delle ''morti bianche''. ''Una bellissima storia d'amore'' sottolinea Scamarcio in conferenza stampa.“Il nostro film propone una chiave di lettura diversa rispetto a ''Diaz'', precisa il regista Francesco Amato, io ho rappresentato il G8 anche come luogo di un incontro, tant'è vero che siamo partiti da alcune interviste reali fatte a ragazzi che si sono innamorati proprio durante gli scontri”. (J. S. E.)