di Mauro Caputi
Turno infrasettimanale al cardiopalmo per la Juventus capolista e con un cambio nel più immediato inseguitore: il Napoli cade a Bergamo e l’Inter compie il sorpasso. Quello di sabato sera allo Juventus Stadium sarà quindi uno scontro al vertice del campionato. Uno scontro che poteva vedere le due squadre separate da due sole lunghezze se Pogba, al 92’, non avesse tolto le castagne dal fuoco ai bianconeri arrivando di testa su un cross di Giovinco e consentendo la vittoria 2-1 sul Bologna. I felsinei di Pioli hanno contenuto la squadra agli ordini di Alessio abbastanza ordinatamente (palo di Pogba al quarto d’ora e qualche buon intervento di Agliardi), poi nella ripresa si sono arresi quasi subito (54’) al gol di Quagliarella splendidamente innescato dall’appoggio di Giaccherini su cross di Pogba. Tutto sembrava facile per la Juve, che però eccedeva in leziosità e non affondava colpi convinti per chiudere la partita. Il Bologna, in effetti, non era mai davvero pericoloso. Tuttavia, la magia di Taider al 71’ (gran diagonale da fuori che colpisce il palo interno) vale da solo tutta la pressione offensiva che si poteva esercitare. Tutto da rifare per la Juve che inseriva Giovinco e Vucinic e ricominciava da capo. Spazi interessanti per il Bologna in contropiede, Gabbiadini e Gilardino arrivano vicini a conclusioni interessanti. In pieno recupero la doccia fredda per i rossoblù, che avevano fatto la bocca al pari. Pogba, gol a parte, conferma quanto di buono detto su di lui (e ormai mostrato). La Juve lo ringrazia e prosegue la sua corsa.
La diretta inseguitrice, come detto, è ora l’Inter. A San Siro la Sampdoria cede 3-2 solo dopo essere rimasta in dieci e aver spaventato i nerazzurri passando in vantaggio con Munari (20’) che ringrazia Samuel e Ranocchia per un errore scolastico nel respingere una comoda punizione. Nel primo tempo la reazione della squadra di Stramaccioni è tutta in una doppia occasione di Pereira e Guarin, contenuti da Romero. Avvio di ripresa fulminante per i nerazzurri. Al 52’ Milito riceve, entra in area e viene steso da Costa. L’arbitro Doveri vede la chiara occasione da gol e mostra il rosso al blucerchiato. Lo stesso Milito trasforma il rigore del pari (e qualche minuto dopo coglie anche il palo). L’Inter ha tempo e lo usa bene. La Sampdoria è anche un po’ incosciente perché al 23’ si fa sorprendere in contropiede dal Cassano che mette sui piedi di Palacio la palla del vantaggio. Lo stesso ex genoano sfiora il terzo gol che arriva comunque all’82’ grazie alla rasoiata di Guarin. Cala la tensione per i nerazzurri, non per Eder che al 94’ trova il gol che accorcia le distanze ma non spaventa.
Il Napoli, invece, vede le streghe a Bergamo dove l’assenza di Cavani (già percepita domenica contro il Chievo) deflagra clamorosamente. L’Atalanta s’impone 1-0 grazie al gol di Carmona che al 19’ raccoglie la sponda di Denis e scarica un gran destro alle spalle di De Sanctis. Pochi minuti dopo i partenopei vengono graziati da un errore di Brivio. Di fatto la squadra di Mazzarri non è mai pericolosa nel primo tempo. Diverso il discorso nella ripresa. Consigli è prodigioso su Hamsik, Insigne ci prova qualche volta. Ma la difesa atalantina regge e ‘retrocede’ gli ospiti al terzo posto.
Nuovo ko della Roma di Zeman che s’impantana a Parma. Non solo in senso lato, visto che il terreno del ‘Tardini’ è inzuppato dalla forte pioggia caduta prima e durante la partita. Nel 3-2 finale i giallorossi segnano per primi e per ultimi. Comincia all’8’ Lamela (al sesto gol in campionato), che inventa un bel diagonale dopo un maldestro errore di Zaccardo. Controllare una partita, tuttavia, non è caratteristica dei giallorossi di questi tempi: al 34’, rinvia Mirante, Dodò manca l’intervento in scivolata e Belfodil ringrazia. Neanche il tempo di capire cosa succede che Parolo porta avanti i ducali con un doppio tiro (il primo si ferma in una pozzanghera). Lamela confeziona per Osvaldo, la difesa salva sulla linea. Nella ripresa Zeman cambia portiere e fa esordire Goicoechea, bravo subito su colpo di testa di Belfodil. Ma il Parma colpisce ancora con Zaccardo che si fa perdonare l’errore iniziale chiudendo un bel contropiede al 65’. Cinque minuti dopo capitan Totti riapre la partita su rigore (fallo di Acquah su Castan), parato ma ribadito in rete. In realtà è il Parma a essere più pericoloso e nemmeno l’espulsione di Belfodil (doppio giallo) all’85’ vivacizza i giallorossi.
Turno non positivo pure per l’altra romana, che subisce l’1-1 dal Torino all’Olimpico. La Lazio è colpita a freddo dal difensore-bomber Glick che al 10’ si fa valere di testa su corner. La squadra di Petkovic e di fatto regala tutto il primo tempo ai granata molto volitivi. Nella ripresa ci pensa Mauri (57’) a riequilibrare il risultato con un bel sinistro dal limite. Pochi minuti dopo Rocchi si divora l’occasionissima dopo aver saltato pure Gillet. Per il resto la pioggia induce a centellinare le energie e la partita non si schioda.
Pari pure a Udine, 2-2, ma ben altre emozioni fra i friulani e il Catania. L’altalena del risultato comincia al 29’ che trasforma il rigore concesso per fallo di Spolli su Badu. Lazzari e Domizzi non riescono a confezionare il bis e gli etnei si fanno pericolosi. E’ il 62’ quando Castro si vede recapitare un ghiotto pallone per l’errore di Pereyra e pareggia. Finale sconsigliato ai deboli di cuore: al 41’ Lodi confeziona una punizione al bacio che non dà scampo a Brkic. Al 93’ è sempre Di Natale a salvare l’Udinese con un gran diagonale preceduto da un controllo magistrale.
Il Cagliari di Pulga continua a sorprendere e schianta 4-2 il Siena all’Is Arenas. Partita chiusa in mezz’ora: al 6’ Nenè su corner; la stessa punta raddoppia al 26’ spedendo nel sette un calcio di punizione; non contento, al 28’, ancora Nené fornisce a Sau il pallone del tris. Al 34’ Calaiò sciupa un rigore (bravissimo Agazzi), ma al 42’ Bogdani prova a riaprire la gara con una deviazione di testa. I sardi, però, non hanno problemi a controllare e l’espulsione di Neto al 76’ facilita il compito. Ma già prima del rosso, clamoroso doppio palo di Felipe e Rossettini da distanza ravvicinata. Due gol e un rigore sbagliato nel finale: all’89’ Ribeiro fa 4-1; al 91' Pinilla esalta Pegolo dal dischetto; al 93’ Calaiò ristabilisce le distanze.
La vittoria del Chievo, 2-0 al Pescara, matura alla mezz’ora della ripresa ma viene costruita alla mezz’ora del primo tempo. Al 32’, infatti, l’arbitro Ostinelli espelle Romagnoli per fallo su Thereau lanciato a rete. La squadra di Corini rumina gioco con calma, gli abruzzesi si difendono anche con ordine. L’equilibrio però salta al 75’ col fallo di Modesto su Samassa che manda Luciano sul dischetto. Alla trasformazione segue dopo 60” il raddoppio di Stoian che riprende la respinta di Perin sul contropiede di Thereau.
Nell’anticipo, pari 2-2 fra Palermo e Milan, con i rossoneri che rimontano due gol nella ripresa. Il decimo turno di chiude giovedì sera col posticipo Genoa-Fiorentina.