Una storia d’amore nella storia dell’Italia


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Un Matrimonio

La nuova fiction Rai di Pupi Avati al Festival Eurovisioni m

Una storia d’amore nella storia dell’Italia: una coppia di settantenni decide di risposarsi dopo 50 anni insieme. E' l'introduzione al racconto in flashback, che parte nel 1948, del primo incontro fra Carlo Dagnini (Flavio Parenti), figlio di un commerciante benestante con il vizio delle scommesse (Christian De Sica, in un'interpretazione omaggio al padre Vittorio), e Francesca (Micaela Ramazzotti), figlia di un operaio donnaiolo (Andrea Roncato) e di una mamma rassegnata (Valeria Fabrizi), che la incoraggia a scegliere l’uomo della sua vita con la testa più che con il cuore, per evitare i suoi stessi errori. I due si ritrovano quando Francesca viene assunta proprio dal padre di Carlo, che è in gravi difficoltà economiche. Si fidanzano, si sposano, diventano genitori (anche adottivi di una bambina paraplegica) e nonni. Insieme superano le crisi e le disillusioni che la lunga vita a due comporta. Sullo sfondo, la cronaca dell’Italia dall’attentato a Togliatti, le tensioni sociali, Bartali, Superga fino al referendum sul divorzio, il rapimento di Aldo Moro, la strage di Bologna, l’attentato di Capaci, ricostruiti con filmati di repertorio delle Teche Rai.

Con la solita delicatezza e la capacità di indagare nel microcosmo delle persone, il regista Pupi Avati si cimenta nella fiction televisiva con una serie in 6 puntate per Rai1 che andrà in onda all’inizio del 2013. Un’esperienza positiva secondo il regista: “Mi hanno lasciato libero di poter lavorare come volevo. Ho trovato persone che, lasciando da parte le preoccupazioni per gli ascolti, hanno avuto da subito, come me, la voglia di fare una cosa bella''. Ed il prodotto finito è riuscito ha restituire il sapore di un periodo storico insieme al ritratto di una generazione e come ha detto uno dei due protagonisti Flavio Parenti: ''Questa serie ha il respiro di una saga. Ti culla nel racconto ma ti appassiona, vuoi vedere come va a finire''.

La prima puntata è stato presentata nell'ambito della 26/a edizione di Eurovisioni, Festival internazionale di cinema e televisione che ha coinvolto diversi luoghi della Capitale come il Goethe-Institut, Villa Medici e Palazzo Farnese per riflettere sulla produzione della fiction per l'Europa in particolar modo con un focus speciale sulla fiction televisiva francese. Una riflessione che ha messo a confronto esperti e prodotti. Secondo Luciana Castellina, vice presidente di Eurovisioni, “in Europa, per le fiction televisive, vale lo stesso allarme che per il cinema: ogni nazione guarda i propri prodotti. I Paesi europei hanno in comune i prodotti americani come accadeva negli anni Ottanta e Novanta ma per il resto manca uno scambio sinergico culturale, un immaginario comune”.Considerando poi che la fiction è uno dei generi televisivi più seguiti dal pubblico dopo lo sport. Tuttavia, esistono delle eccezioni, come la fiction "I Borgia", ha evidenziato Olivier Zegna Rata, del gruppo francese Canal Plus, o come "Guerra e Pace", ha spiegato Ettore Bernabei, presidente onorario di Lux Vide. Fiction che hanno infatti registrato un grande successo a livello europeo. Ma a parte queste eccezioni rimangano i problemi. Dal convegno, inoltre, è emerso come in Italia tra l’altro esiste ancora un sistema di regole che non è stato ancora adeguato e sta emergendo una nuova realtà quella della Rete che alcuni ritengono una minaccia.