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L'Inter agguanta la Lazio al terzo posto

Per la Fiorentina pari 1-1 a Verona. Successi di Atalanta, Parma e Udinese. Nel posticipo la Roma vince 4-2 in rimonta sul campo del Genoa cassano_esulta_296

di Claudio Presutti

In una domenica resa più povera dagli scintillanti anticipi del sabato (la Juve che travolge il Napoli con un terrificante uno-due in 3' firmato dai panchinari Caceres e Pogba e il 3-2 con cui la Lazio 'regala' al Milan la quinta sconfitta in otto giornate, non accadeva dal 1941!) spicca il successo dell'Inter (2-0 al Catania) che aggancia così gli uomini di Petkovic al terzo posto in classifica. Turno caratterizzato dal predominio delle squadre di casa (sette vittorie, due pareggi, una sconfitta).

L'Inter pratica di Stramaccioni prosegue la sua rincorsa e al Meazza si sbarazza di un Catania tonico e volitivo con un gol per tempo: nel primo a segno Cassano (alla quinta marcatura con la maglila nerazzurra), nella ripresa in gol Palacio. I nerazzurri meritano il successo, anche se nella ripresa fino al raddoppio di Palacio il Catania sfiora più volte la rete del pareggio, mettendo in difficoltà i milanesi. Inter in vantaggio al 28' con un preciso colpo di testa di Cassano che batte Andujar su assist di Cambiasso. In mezzo predominio Inter ma almeno un paio di occasioni nitide per Almiron e Izco. Nella ripresa i rossazzurri sembrano avere più birra e pressano l'Inter alla ricerca di un pari. Proteste etnee per un intervento di Guarin su Gomez in piena area. Ma l'undici di Stramaccioni, come dimostato in altre occasioni, sa soffrire. Si chiude, difendendosi con ordine e punge in contropiede con le giocate del tridente 'pesante' Cassano-Milito-Palacio, sempre pronto ad accendersi. Ma proprio nel momento migliore del Catania, con gli uomini di Maran allo sforzo finale, arriva il raddoppio tutto argentino con Milito che pesca Palacio in area, stop di petto e sinistro al volo che pesca l'angolino più vicino (85'). Inter, nonostante la partenza non proprio sprint, al terzo posto assieme alla Lazio e a 4 punti dalla capolista solitaria Juve.

Ricco di gol il posticipo serale fra Genoa e Roma. Vincono 4-2 in rimonta i giallorossi. Avvio sprint dei padroni di casa che fanno centro al 7’ con Kucka (gran tiro da fuori su servizio di Borriello) e al 15’ con Jankovic (che prima colpisce la traversa poi segna su sponda di Kucka). Stekelenburg chiude bene lo specchio a Borriello, poi i rossoblù svaniscono dal campo. La Roma si fa vedere spesso dalle parti di Frey e accorcia al 27’ con un gran diagonale di Totti (gol n.217 in serie A, terzo top scorer assoluto dopo Piola e Nordhal, una rete in più di Altafini e Meazza). Il tiro di Jorquera (respinto da Stekelenburg) è solo un break fra gli attacchi giallorossi. Il pareggio arriva al 44’ con la girata di Osvaldo su cross di Piris. L’oriundo argentino (che evidentemente ha risolto i dissapori con Zeman) perfeziona la sua doppietta al 55’ col colpo di testa su corner di Florenzi. Inseguimento e sorpasso completato: la Roma può controllare il nulla genoano e costruire ghiotte opportunità. All’83’ anche Lamela si unisce alla festa. Ma il Genoa aveva alzato definitiva bandiera bianca pochi minuti prima con l’uscita per infortunio di Borriello (già esauriti i cambi).

Al Bentegodi giusto pari tra il Chievo e la Fiorentina. Partita dai due volti, viva e interessante nel primo tempo, con poche emozioni nel secondo. Le reti arrivano tutte nella prima frazione. Aprono al 17' i clivensi con Luciano che, dopo una buona azione personale, serve in area Thereau, il francese incrocia con il sinistro un diagonale che batte Viviano. Dopo nemmeno 60" arriva il pari dei gigliati sugli sviluppi di un calcio d'angolo: batte Pasqual, deviazione aerea di Toni per il tocco di Gonzalo Rodriguez che finisce sul palo e poi entra. Sono gli uomini di Montella ad andare più vicini al successo (recriminazioni per un rigore su Roncaglia, un palo clamoroso di Toni e l'occasione di Cuadrado), ma devono lo stesso rinviare ancora l'appuntamento con il primo successo esterno. Il Chievo di Corini con questo 'punticino' però operano un importante aggancio a quota 7 a squadre come Milan, Bologna e Pescara, al terz'ultimo posto della classifica.

Si ferma ancora la Samp di Ferrara che dopo il pari in rimonta all'Olimpico subisce la terza sconfitta di fila. Al Tardini il Parma, trascinato da un super Amauri, vince 2-1. La gara si sblocca al 36'. Il portiere doriano Romero stende Biabiany in area, per l'arbitro Peruzzo di Schio è rigore ed espulsione. Dal dischetto va il brasiliano Amauri che supera Berni, appena entrato. Maresca sfiora il pari da una parte, i gialloblù controllano il match e sono pericolosi con Biabiany e Valdes. Nella ripresa raddoppia Amauri con un gran colpo di testa su cross di Rosi (53'). Il rigore realizzato da Eder all'81' (atterrato in area da Mirante, ammonito dal direttore di gara, una decisione che ha scatenato le ire di Ferrara) riapre il match, ma alla fine le occasioni migliori sono comunque per la squadra di Donadoni che porta a casa tre punti preziosissimi.

L'Udinese torna al successo dopo un mese. Al Friuli i friulani battono il Pescara con il gol del 'graziato' Maicosuel, protagonista in negativo nel play-off di Champions League con quel famigerato cucchiaio nel rigore che ha praticamente qualificato i portoghesi dello Sporting Braga eliminando i bianconeri. Il brasiliano, così, subito dopo la rete, ha chiesto scusa al suo pubblico. Match deciso al 53': cross di Armero, disastro difensivo degli abruzzesi e la palla finisce a Maicosuel che controlla e batte Perin. L'Udinese, in 10 dal 31' per l'espulsione di Danilo, controllano il match e ottengono i 3 punti che valgono il sorpasso al Pescara.

Dopo tre sconfitte di fila, l'Atalanta torna al successo battendo in rimonta 2-1 il Siena. I gol tutti nel secondo tempo. Toscani in vantaggio al 60': cross di Angelo per Reginaldo che, entrato da 3 minuti, fulmina con rasoterra Polito. Pareggio immediato degli orobici grazie ad una precisa punizione di Cigarini che beffa Pegolo (63'). All'82' arriva la rete decisiva: sugli sviluppi di un corner, batti e ribatti e la palla finisce fuori area proprio sui piedi di Bonaventura che con diagonale chirugico supera il portiere senese e regala a Colantuono un successo importantissimo. Siena (partito da -6) sempre più ultimo in classifica con 2 punti, bergamaschi (-2) di nuovo fuori dalle sabbie mobili a quota 8.

Finisce senza vinti né vincitori il match del Barbera tra Palermo e Torino. I rosanero spingono ma Gillet e la difesa granata non cedono, anche se l'occasione migliore capita proprio a Bianchi. Nella ripresa Ilicic e compagni attaccano ma sprecano tanto e il Toro si porta a casa un punto preziosissimo e comunque meritato. Palermo sempre penultimo, granata (un punto di penalizzazione) tranquilli a quota 9.

Nel match delle ore 12.30 il Cagliari supera 1-0 il Bologna (e lo scavalca in classifica) dando così ragione al presidente Cellino che 20 giorni fa aveva esonerato Ficcadenti targato Pulga-Lopez ottiene la seconda vittoria di fila dopo quella di Torino e si allontana dalla zona pericolosa della classifica. Decide al 61' un gran destro di Nainggolan che si infila sotto l'incrocio e batte Agliardi. Polemiche per un gol fantasma dei felsinei al 12': Diamanti pennella per Gilardino che di testa colpisce il palo, poi il pallone rimbalza tra le braccia di Agliardi, molto probabilmente senza aver oltrepassato completamente la linea di porta.