di Mariaceleste de Martino
La corsa dei politici al potere spesso non porta a soluzioni per il Paese. “Smettetela di litigare, cominciate a riparare”. Questo è il motto di No Labels, un’organizzazione Usa non profit che raggruppa Democratici, Repubblicani e Indipendenti che favoriscono e incoraggiano l’accordo Bipartisan, cioè l’intesa tra maggioranza e opposizione su singole questioni politiche.
Nella “democrazia” americana l’elettorato ha solamente due scelte, due candidati principali, a parte gli altri partiti minori che appaiono sulla scheda elettorale ma che non hanno mai chance di emergere. Ironico vero?
“È ironico, sì”, dice Mark McKinnon, co-fondatore di No Labels. “La più grande democrazia al mondo, gli Stati Uniti, ha sempre offerto solo due opzioni politiche. E anche per il prossimo futuro si continuerà ad avere un sistema fatto di due principali partiti. In queste elezioni ci sono due scelte ben diverse tra loro, ma la nostra vera critica è che mentre abbiamo degli enormi problemi, nessuno dei candidati propone grandi soluzioni”.
La nostra democrazia non è altro che un nome, una parola. Votiamo? Ma cosa vuol dire? Significa che scegliamo tra due, seppur non dichiarati, dittatori. E scegliamo tra Tweedledum and Tweedledee (Tizio e Caio). La pensava così Helen Adams Keller, scrittrice americana, attivista politica e docente universitaria, nata nel 1880 e morta nel 1968. Era sordocieca e si batteva per il voto delle donne e per i diritti degli operai. Che vinca Obama o Romney la vittoria sarà per pochi voti di differenza. Sembra proprio che gli Stati Uniti siano spaccati esattamente a metà più che uniti. Voi cosa volete per l’America in questo momento storico?
“Vorremmo una leadership americana più forte, audace, capace di prendere delle decisioni difficili, e di saper riconoscere che entrambi gli schieramenti debbano fare dei sacrifici e che il progresso è più importante della politica”.
Qual è l’attività di No Labels, soprattutto durante le elezioni, e qual è il vostro obiettivo?
“Puntiamo ad avere in Congresso un gruppo di “Problem Solvers" (coloro che risolvono i problemi) che fungano da catalizzatore, ovvero che siano degli apripista e che facciano da scintilla per motivare gli altri nel prendere delle decisioni. Il 14 gennaio (quando si insedierà il Congresso NdR), annunceremo la leadership e almeno 40 membri di questo gruppo, equamente diviso tra rappresentanti dei due partiti, che sarà una guida chiave dell’elettorato al quale potersi rivolgere quando si dovranno prendere delle decisioni difficili”.
Qual è il vostro messaggio per Obama e per Romney?
“Vi sono diversi procedimenti riguardo le riforme da istituire che non sono ideologiche e che No Labels propone. L’approvazione di queste riforme renderebbe molto più facile affrontare le grandi questioni”.
Sul sito di No Labels sono decine le proposte che l’organizzazione suggerisce per far funzionare il Congresso, e molte delle idee non richiedono nuove leggi o nuove spese e non sono a favore di un partito in particolare o di una specifica causa, ma proposte semplici, dirette e costruttive. Ecco alcuni suggerimenti per migliorare il Congresso e il lavoro del Presidente:
-Nessuna legge, nessuna paga. Se il Congresso non fa in tempo a far passare una finanziaria e tutte le annuali leggi sulla spesa, i membri del Congresso non dovrebbero ricevere alcun compenso.
-Voto a favore o contrario per le nomine del presidente. Tutti gli incarichi proposti dal presidente dovrebbero essere confermati o rigettati entro 90 giorni dalla loro nomina.
-Porre fine all’ostruzionismo parlamentare. Eliminare i ‘filibuster’ che parlano per ore come tattica per ostacolare o rallentare l’approvazione di leggi.
-Imporre ai membri del Congresso di essere presenti grazie a un programma coordinato fatto di cinque giorni lavorativi alla settimana per tre settimane al mese a Washington D.C. e una settimana a casa nel loro distretto.
-Rendere obbligatori per il presidente un ‘Question Time’ e regolari conferenze stampa per garantire una vera democrazia e non parlare solo quando fa comodo a lui.
-Vietato fare campagne politiche negative contro l’altro partito. Si chiede praticamente a ogni singolo membro del Congresso di cambiare il proprio comportamento e atteggiamento.No Labels è stata fondata e inaugurata a Houston, Texas, nel 2010 da una veterana del Partito Democratico, Nancy Jacobson, nominata tra le 50 persone più potenti a Washington D.C. dalla rivista GQ nel 2007, dal consulente politico Repubblicano Mark McKinnon e dall’ex verificatore finanziario David Walker.