Aumentano i giovani agricoltori del 4,2%. Non solo, oggi sono attive ben 62mila imprese condotte da giovani con meno di 30 anni. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti divulgata durante il Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione, organizzato a Cernobbio. Infatti, secondo un'analisi condotta da Coldiretti/Swg il 50% giovani preferisce lavorare in un agriturismo rispetto a un posto in banca (23%) o in una multinazionale (19%).
In generale, tra tutti gli italiani ben il 28% scambierebbe il proprio lavoro con quello dell'agricoltore, considerato più salutare da un cittadino su due e piu' libero e autonomo dal 17%. Questi dati sono, poi, confermati anche dal fatto che circa un milione di italiani si classificano come 'hobby farmer' mettendosi al lavoro su appezzamenti di terreni.
Il ritorno degli italiani alla terra è dimostrato anche a livello scolastico dove gli istituti Agrari, sottolinea la Coldiretti, "hanno aumentato dell'11% il proprio peso percentuale sul totale di iscritti, mentre sono scesi quelli dei Licei, secondo i dati 2012 del Miur". Questa ripresa e' stata favorita non solo dalle caratteristiche anticicliche del settore in tempi di crisi, ma anche dall'allargamento dei confini dell'attivita' agricola che grazie alla legge di Orientamento ha di fatto rivoluzionato l'attivita' d'impresa nelle campagne.
Infine, secondo il presidente delle Coldiretti, Sergio Marini, "il settore agricolo si è rigenerato con una classe di giovani di imprenditori che non si e' arroccata, come spesso accade nei momenti difficili, nella difesa dell'esistente, ma si e' impegnata con successo nel capire e soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori.
Per risollevare il Paese - continua poi - l'Italia deve tornare a fare l'Italia, ovvero a valorizzare al meglio quello che ha già di unico e di esclusivo". "L'Italia della grande creatività, delle piccole e medie imprese agricole, artigiane, manifatturiere che poi sanno crescere e conquistare il mondo", e' la conclusione di Marini.