Sondaggio Pew


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Cina, più ricca e più corrotta

Un Paese soddisfatto dei risultati economici (anche se la crescita registra una flessione), ma seriamente preoccupato per la corruzione e le crescenti diseguaglianze c

Una Cina soddisfatta dei risultati economici, ma seriamente preoccupata per la corruzione e le crescenti diseguaglianze: ecco una prima istantanea che emerge dal sondaggio "Global Attitudes Survey" realizzato dal Pew Research Center, una delle poche indagini di questo tipo consentite in Cina alle societa' straniere, divenuto ormai un appuntamento fisso per capire dove va il Dragone. Lo riferisce agichina24.it Pew ha elaborato le statistiche raccolte da un importante gruppo indipendente di Pechino, Horizon Research Consultancy Group, su un campione di 3177 cinesi sparsi in tutte le province del Paese. Dal dossier emerge che la maggior parte degli intervistati avverte un continuo progresso economico e addirittura il 70% di loro versa in condizioni finanziarie migliori rispetto a cinque anni fa. Il 92% dei cinesi sostiene che le sue condizioni di vita sono migliorate rispetto a quelle dei genitori: tra le 21 nazioni analizzate da Pew, solo il Brasile e' piu' ottimista. Tuttavia i miglioramenti dalla situazione economica non hanno beneficiato tutti quanti allo stesso modo: l'81% degli interpellati e' abbastanza d'accordo sull'affermazione che "i ricchi diventano sempre piu' ricchi e i poveri sempre piu' poveri", mentre addirittura il 45% si dichiara "completamente d'accordo". Tra i grandi problemi che la Cina deve affrontare guadagna posizioni la questione delle diseguaglianze sociali: se nel sondaggio 2008 il tema preoccupava il 41% del campione del sondaggio, adesso la percentuale e' salita al 48%. Ma non si tratta affatto della prima preoccupazione: se quattro anni fa la corruzione dei funzionari agitava il 39% degli intervistati, adesso il 50% la classifica tra i principali mali del paese, mentre la sicurezza alimentare schizza addirittura dal 12% al 41%. L'inflazione e il costo della vita rimangono il primo timore per sei cinesi su dieci. "Anche se la gente avverte un miglioramento, i cittadini cinesi sono sempre piu' insoddisfatti per la mancanza di soluzioni ai problemi nazionali- scrive in una nota di presentazione il direttore del Pew' Global Attitudes Project Richard Wike- e molte di queste paure hanno a che vedere con i concetti di giustizia ed equita'. Oggi, i cinesi devono fare i conti con le preoccupazioni di una societa' sempre piu' prospera e moderna".

Molti cittadini - uno su tre - dubitano ormai che il duro lavoro sia sufficiente a garantire il successo nella Cina di oggi, mentre crescono le ansie sul sistema nazionale di Welfare e sulle condizioni ambientali, a tratti disastrose. Inoltre cala la fetta di popolazione che gradisce i ritmi della vita moderna (59%, contro il 71% di quattro anni fa), e scende anche il gradimentonei confronti del grande partner-concorrente, gli Stati Uniti: se nel 2010 circa i due terzi dei cinesi descrivevano la relazione Pechino-Washington come un rapporto di cooperazione, oggi questa percentuale e' scesa al 39%, mentre il 26% parla addirittura di aperta ostilita', contro l'8% che condivideva questa idea soli due anni fa. Eppure circa il 52% degli intervistati -appartenenti soprattutto alle fasce piu' istruite delle aree urbane - esprime un parere positivo sul sistema democratico occidentale, e americano in particolare. Il sondaggio e' stato condotto tra marzo e aprile, e secondo Pew vanta un margine d'errore del 4,3%. In un sistema come quello cinese - in cui non esistono elettori, e i cittadini non hanno mezzi per farsi ascoltare direttamente dalla politica - il governo ha mostrato di condurre sondaggi sempre piu' sofisticati e di tenerne conto al momento delle scelte, anche se solamente nei casi in cui l'opinione pubblica punta decisa verso un'unica direzione. Basta ricordare un episodio riportato dal Wall Street Journal: a febbraio, pochi giorni dopo la pubblicazione di un sondaggio del Quotidiano del Popolo secondo il quale il 53% dei cinesi attribuiva la pessima qualita' degli alimenti agli scarsi controlli, le autorita' hanno approvato una norma per elevare gli standard.