Insufficienza venosa e sclerosi multipla


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Studio ‘CoSMO’: nessuna relazione

La conferma arriva dalla ricerca finanziata da Aism g

di Ivan Miceli

Ci sono novità importanti per la sclerosi multipla, una malattia cronica, invalidante e imprevedibile, una delle più gravi malattie neurologiche che riguarda in Italia 65 mila persone: il 50% sono giovani, cui spesso, la malattia, viene diagnosticata tra i 20 e i 30 anni. Secondo lo studio Cosmo non esiste correlazione tra Insufficienza Venosa Cronica e sclerosi multipla. Il 97 per cento delle persone malate di sclerosi non ha la CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale).

Nel rimanente 3 per cento la insufficienza venosa è riscontrabile con percentuali del tutto analoghe a quelle rilevate nei pazienti con altre malattie neurologiche e persino nei controlli sani. “La frequenza così bassa, abbinata con l'esigua presenza di CCSVI in tutti e tre i gruppi diversi di persone analizzate, tolgono ogni possibile dubbio ed eliminano la possibilità di un’associazione tra SM e CCSVI, spiega il professor Mario Alberto Battaglia, presidente della Fondazione Italiana Sclerosi multipla. Lo studio appena concluso,promosso da AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), dimostra: nella diagnosi di CCSVI non sono stati evidenziati fattori di rischio come l’età e il sesso. Questi in sintesi i risultati presentati a Lione in occasione dell’ ECTRIMS 28emo congresso europeo dedicato al trattamento e alla ricerca sulla sclerosi multipla.

Primo studio epidemiologico e multicentrico,CoSMO è il più ampio studio con lettura in doppio cieco sinora effettuato Con 36 Centri clinici coinvolti su tutto il territorio nazionale.

Interamente finanziato da Aism e dalla sua fondazione Fism con investimenti (pari a 1 milione e mezzo di euro), CoSMo è iniziato alla fine del 2010, ed ha esaminato in cieco , rispettando un rigido protocollo scientifico, circa due mila persone tra malati con sclerosi multipla ( quasi 1200), pazienti con altre malattie neurologiche e controlli sani; Lo studio ha interessato i maggiori centri di eccellenza impegnati nella ricerca in Italia , ed ha coinvolto i più importanti esperti nazionali e internazionali di sclerosi multipla ed emodinamica venosa.

IL PARERE DEI PRINCIPALI INVESTIGATOR DELLO STUDIO COSMO
Il professor Giancarlo Comi - Direttore del Dipartimento di Neurologia e Istituto di Neurologia Sperimentale, Università ‘Vita-Salute’ – San Raffaele, Milano: “I dati dimostrano che l'Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica non è una malattia legata alla sclerosi multipla. Tanto è vero che si riscontra in percentuali simili anche in soggetti del tutto sani. Da diverso tempo, per una serie di consistenti motivi ampiamente documentati dalle pubblicazioni scientifiche, la comunità scientifica aveva già escluso l’idea che la CCSVI potesse essere la causa della Sclerosi Multipla. Ma molti di noi ricercatori scientifici avevano ritenuto di non poter escludere a priori che questa condizione potesse avere qualche ruolo, anche secondario, tra i diversi e molteplici fattori che sono in gioco nel determinare l’evoluzione della sclerosi multipla. I risultati di CoSMo evidenziano che non c’è alcuna possibilità neppure per questo ruolo minore della CCSVI nella SM. Non c’è nessun motivo che possa indurre a curare la CCSVI per curare la sclerosi multipla”.

Il professor Gianluigi Mancardi - Presidente del Comitato Scientifico AISM e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, alla Università di Genova: “Diversi studi sulla CCSVI e SM erano condotti su piccoli numeri, per questo FISM ha scelto un campione molto ampio: più si effettua un’analisi su molte persone e più il risultato è attendibile. Inoltre uno studio attendibile deve essere multicentrico, ossia condotto da diversi Centri. Molti studi sull’insufficienza venosa (CCSVI) sono monocentrici e, dunque, privi di validità scientifica.

IL PARERE DI AISM
Il 97% circa delle persone con SM non ha la CCSVI. L’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica è riscontrabile con percentuali del tutto analoghe sia nelle persone con SM (3%) come nei pazienti con altre malattie neurologiche (3%) e persino nei controlli sani (2%). È chiaro dunque la CCSVI non è una malattia legata alla sclerosi multipla. Sulla base di questi risultati oggi ottenuti dalla ricerca scientifica. Per le persone con SM, non è più necessario sottoporsi a ulteriori esami per la diagnosi di CCSVI né, tantomeno, a interventi chirurgici sulle vene. Per curare la Sclerosi Multipla e sconfiggerla è necessario percorrere altre strade”.