Prima Giornata mondiale Onu delle bambine


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5000 crimini contro minori

Intervista a Federica Giannotta, responsabile dei diritti dei bambini Terre des Hommes f

Come sta andando la campagna “Indifesa” delle bambine e dei minori vittime di abusi in tutto il mondo?
I media sono stati molto presenti e la campagna Indifesa ha avuto finora riscontri positivi, sia sulla stampa sia da parte delle istituzioni, non solo italiane, che si sono impegnate e siamo soddisfatti anche della raccolta fondi, che per ora ha raggiunto i 45 mila euro.

Il dossier presentato a Roma durante la conferenza alla presidenza del Consiglio e in occasione della prima Giornata mondiale dell’Onu delle bambine è allarmante: anche in Italia gli abusi sono aumentati esponenzialmente rispetto al 2010
Si, in effetti c’è stato un aumento dei crimini contro i minori che sono passati dai 4319 del 2010 a quasi 5000 nel 2011, in base ai dati aggiornati della polizia. In particolare si registra un aumento in tipologie di reato come la corruzione di minorenne, la violenza sessuale aggravata. In questo ultimo caso c’è una percentuale allarmante di vittime bambine che sfiora l’80%. Nei maltrattamenti in famiglia il rapporto tra bimbe e maschi vittime di violenze è più o meno uguale.

Il fenomeno delle violenze sui minori e globale. La vostra associazione è presente a livello internazionale ed in prima fila in alcuni paesi come l’India dove l’infanticidio è una prassi in alcune aree più depresse
Terre des Homme è impegnata nel mondo per la tutela dei minori. I nostri 4 progetti, in India contro l’infanticidio, in Costa d’Avorio contro il fenomeno delle mamme bimbe, in Bangladesh le spose bambine ed in Perù contro la tratta finalizzata allo sfruttamento delle bimbe come schiave domestiche in Perù sono 4 tipologie rappresentano fenomeni molto radicati nei paesi in cui noi stiamo operando da anni e che cerchiamo di sostenere con la campagna Indifesa e per questo chiediamo un aiuto da parte di tutti: basta una telefonata al 45501 dove è possibile donare 2 euro per le migliaia di bambini che nel mondo sono vittime di abusi e violenze ogni giorno.

La campagna Indifesa è soprattutto per le bambine. Perché?
Vede, ci sono alcune tipologie di reato che purtroppo continuano a coinvolgere sempre di più le bambine. Questo è dovuto al fatto che nella nostra società c’è un atteggiamento discriminatorio che nasce anche da una rappresentazione dell’immagine della donna, delle bambine, del genere femminile che non induce ad un atteggiamento di rispetto da parte della società verso il genere femminile. A seconda dei contesti, delle modalità e dei soggetti coinvolti, questo fenomeno può generare forme di violenza.

Avete chiesto al governo italiano l’immediata ratifica della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, meglio nota come la Convenzione di Istanbul. Avete avuto rassicurazioni dal governo sui tempi?
La ministra Fornero l’aveva già detto quando ha sottoscritto la Convenzione che sarà ratificata entro fine legislatura. Certo mi auguro che non si debba aspettare i tempi eterni della Convenzione di Lanzarote ( sul contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale dei minori ndr) perché ad una sottoscrizione è importante che segua una pronta ratifica. Questa è una delle nostre raccomandazioni che abbiamo fatto in occasione della campagna Indifesa. Le convenzioni aiutano così come il sostengo economico che ci consente di ottenere successi e risultati concreti. Basta pensare al fenomeno dell’infanticidio nello stato del Tamil Nadu, distretto di Salem dove operiamo da 9 anni. Lì dove c’era un urgenza, anzi direi un’emergenza terribile, siamo intervenuti con un progetto dedicato, graduale che si è inserito nel tessuto sociale. In accordo con le autorità e i centri sanitari del luogo, abbiamo creato una rete mirata all’identificazione delle famiglie che potevano essere a rischio di commettere un infanticidio. Siamo stati aiutati dalle autorità e da agenti delle comunità, tra le quali molte donne formate e sensibilizzate per entrare in confidenza con le famiglie a rischio di infanticidio. Grazie a questa rete abbiamo arginato il fenomeno tanto che a distanza di soli 9 anni le autorità locali ci confermano che ormai questa pratica è quasi estinta.

Recentemente l’Onu ha denunciato la tratta dei bambini comprati per 600 dollari in Mali
E’ un filo rosso che conferma la diffusione di questo fenomeno a livello internazionale, fenomeno che noi combattiamo spesso con successo e che cerchiamo anche di prevenire. Terre des Hommes è impegnata nel mondo a tutela dei minori e per questo abbiamo bisogno di voi e delle generosità di chi ha a cuore il futuro di migliaia di bambine e di bambini anche qui in Italia. (fdj)