Si cerca di scongiurare l'aumento dell'Iva


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Legge stabilità, un nuovo colpo di scure

Nel mirino le spese legate a ministeri, regioni e pubblico impiego. Ma anche alla sanità, ed è già scontro g

Un nuovo colpo di scure sulle spese legate a sanità, ministeri, regioni, pubblico impiego. Servirà innanzitutto a scongiurare il previsto aumento dell'Iva nella seconda metà del 2013, a detassare il salario di produttività e a finanziare una serie di spese indifferibili, come quelle legate al trasporto pubblico locale, all'autotrasporto o al 5 per mille. Domani arriva la legge di stabilità e il premier Mario Monti intanto sottolinea che "per tornare a crescere c'è bisogno di mobilitare tutte le energie del Paese, nessuna esclusa". Monti ricorda che "tra le principali economie europee l'Italia è seconda solo alla Germania per incidenza del settore industriale sul valore aggiunto complessivo, nonostante la crisi". E aggiunge: "C'è ancora da lavorare ma siamo sulla buona strada". Con questo spirito il governo si appresta dunque domani pomeriggio ad incontrare prima le parti sociali e poi a varare la legge di bilancio.

E sui tagli allo studio è già scontro. "Qualcuno forse ci sta lavorando, io no", dice il ministro della Salute, Renato Balduzzi aggiungendo che "la sanità ha già avuto un intervento significativo e incisivo". "Con altri tagli il sistema non sopravvive", dicono le Regioni sempre riferendosi alla sanità. Per quanto riguarda invece le ipotesi di un altro giro di vite sul pubblico impiego, la Cgil sottolinea: "Speriamo che le indiscrezioni siano infondate altrimenti saremmo di fronte a un atteggiamento persecutorio nei confronti del lavoro pubblico". I tagli, ai quali da mesi sta lavorando il commissario Enrico Bondi, eviteranno l'aumento dell'Iva e probabilmente finanzieranno la defiscalizzazione del salario di produttività. Sempre sul fronte fiscale, sono attese correzioni nel riparto del gettito Imu, tra Stato e Comuni, ma si tratterebbe di una norma solo procedimentale. Possibili correzioni anche per l'Imu che grava sui capannoni produttivi. La legge di stabilità, che appunto non dovrebbe essere proprio tabellare, dovrebbe valere almeno 10 miliardi di euro. Oltre alle risorse che arriveranno dalla spending review, un paio di miliardi potrebbero essere reperiti con la revisione degli sconti fiscali. Solo per evitare l'aumento dell'Iva servono 6,5 miliardi di euro. Il resto dovrebbe essere suddiviso tra la misura sul salario di produttività e le spese non rinviabili.

Lo stop all'aumento dell'imposta sui consumi è praticamente certo. "Faremo di tutto per evitarlo", ha assicurato oggi il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, parlando a Lussemburgo e riferendosi all'aumento già previsto per legge, dichiarandosi "piuttosto fiducioso" sulla possibilità di mantenere l'obiettivo. Sulla detassazione del salario di produttività si studiano nuovi paletti, per garantire che quelle risorse siano davvero 'investite' per avere maggiore produttività da parte delle aziende e per quindi spingere la competitività del sistema Paese. In ogni caso si parla di risorse necessarie per diverse centinaia di milioni di euro. Il lavoro prosegue in queste ore perché restano sul tappeto una serie di problemi aperti. Per esempio quello degli esodati e delle modifiche chieste dalla maggioranza alla riforma delle pensioni. Un pacchetto che da solo costa 5 miliardi di euro. Sul capitolo infrastrutture potrebbe esserci invece una parola definitiva per il Ponte sullo Stretto; la legge di stabilità dovrebbe contenere infine delle misure per rimuovere le condizioni di favore di cui gode Ryanair.