I dati del ministero


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Flash sulle carceri italiane

I detenuti sono oltre 66mila carcere_sbarre_296

Al 25 settembre, secondo i dati del Ministero della Giustizia i detenuti presenti nelle carceri italiane erano 66.568. Tra questi, gli italiani sono 42.667, gli stranieri 23.901. Meno della metà, sia italiani che stranieri, sono reclusi con condanna definitiva. Circa 8 mila si trovano solo negli istituti penitenziari della Campania, 7.121 in quelli di Lazio e 7.281 in Sicilia.

Oltre 13.200 persone sottoposte a carcere, pari al 19,6%, attualmente lavorano. Il 16,7% di queste non sono alle dipendenze dell’Amministrazione penitenziaria. Le Regioni che impiegano il maggior numero di detenuti, al 30 giugno 2012, sono la Sardegna (poco meno del 35%), la Basilicata (26-27%) e l’Abruzzo (24%). Seguono Lombardia (meno del 24%), Trentino Alto-Adige e Toscana (22% circa), Liguria (poco oltre il 21%), Lazio (20,5%), Emilia-Romagna (20%), Piemonte e Valle d’Aosta (tra 19 e 29%). Fanalino di coda, il Friuli-Venezia Giulia, con meno del 15%.

Per quanto riguarda le misure alternative alla detenzione, il numero complessivo adottato è simile a quello del 2006, anno in cui il governo Prodi ha varo l’indulto. Ma oggi ci sono circa 5 mila detenuti in più. Al 30 giugno del 2006 erano 16 mila i detenuti in affidamento, alla stessa data di quest’anno erano 10.183. Sei anni fa erano circa 4.950 le persone agli arresti domiciliari. Nel 2012 sono il doppio, anche per effetto della legge Alfano. Nel 2006 erano 1.763 le persone in regime di semilibertà, quest’anno 855.

Alcune forze politiche, come il PdL, insistono sulla necessità di far scontare la pena agli immigrati nei lori Paesi di origine. Sono 11.105 gli stranieri imputati che si trovano nelle nostre carceri. Gli italiani in detenzione perché accusati di reato sono 15.563. Tra i condannati, gli stranierisono 12.608, i cittadini italiani 25.904. Ma è nel raffronto con altri Paesi europei, come Gran Bretagna e Francia, che l’Italia raggiunge il top della classifica in negativo. Nel nostro Paese le persone recluse in carcere al primo gennaio del 2011 erano pari all’82,6%. In Francia e nel Regno Unito invece circa il 75% scontava, e probabilmente sconta ancora, la pena fuori dal carcere. Tornando all’Italia, i detenuti che devono restare in carcere oltre i tre anni sono circa 23,5 mila.

Fin qui i dati del Ministero della Giustizia. Ma se sono ufficialmente 66.568 i detenuti, i posti letto disponibili, secondo l’Associazione Antigone, sono 45.472. Le persone in eccesso sarebbero circa 21 mila. Inevitabile dunque l’allarme, più volte lanciato, dal Capo dello Stato. “La degenerazione dello stato delle carceri italiane ferisce la credibilità internazionale del Paese e il rapporto con le istituzioni europee”. Non basta la denuncia, il Presidente Napolitano va oltre. “Auspico che proposte volte a incidere sulle cause strutturali trovino sollecita approvazione in Parlamento”. Un auspicio che è essenzialmente un monito al Parlamento. Oltre indulto e amnistia.