In troppi rubano ancora


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Lotta a evasione, gli italiani non ci credono

Emerge dal terzo rapporto Eures. Il 63% boccia l'azione di contrasto del governo f

Quasi due italiani su tre (il 63,3%) bocciano l'azione del Governo in materia di contrasto all'evasione fiscale, definendola "poco" (44,6%) o "per niente efficace" (18,7%), a fronte del 36,7% di opposta opinione. E' quanto si rileva nel terzo Rapporto Eures sull'evasione fiscale diffuso stamane. Tale valutazione, al di la' degli strumenti attivati e dei risultati ottenuti (il giudizio di inefficacia si attestava sul 70% nel 2007 e sull'81,2% nel 2004), deriva sia dalla quotidiana osservazione di quanto l'evasione sia ancora diffusa tra professionisti e artigiani, sia dalla perplessita' relativa alla volonta'/capacita' dei Governi di combattere la "grande evasione" (quella delle cosiddette big company e dell'economia criminale) dove si annida la quota piu' consistente del fenomeno.

Il giudizio di inefficacia sull'impegno del Governo nella lotta all'evasione fiscale, trova piena conferma in tutte le componenti del campione, con i valori piu' alti tra i giovani (69,8% nella fascia 18-29 anni) e i disoccupati (75%), mentre non si rilevano scarti significativi tra lavoratori autonomi (62,6%) e dipendenti (62,4%) ed in base all'area geografica (64,2% al Nord, 62,8% al Centro e 62,7% al Sud). Tra le ragioni alla base del fenomeno dell'evasione fiscale i cittadini collocano al primo posto le tasse troppo elevate (53,8% delle citazioni, che salgono al 61,9% tra i lavoratori autonomi e al 62,8% tra i disoccupati); la seconda causa e' indicata nella scarsa cultura della legalita' fiscale (44,7% delle citazioni), seguita dagli insufficienti controlli da parte degli organi competenti (35,7%) e dalla cattiva gestione delle risorse pubbliche (26,6% delle citazioni, che salgono al 33,6% tra i lavoratori autonomi). Infine soltanto il 12,1% del campione indica la crisi quale causa dell'evasione (17,3% tra gli under 30 e 30,2% tra i disoccupati), mentre un residuale 5,4% cita l'aspettativa di condoni. E cresce il giustizialismo fiscale: 7 italiani su 10 favorevoli al carcere per gli evasori.

L'inadeguatezza delle politiche di contrasto all'evasione fiscale e la sua grande diffusione quotidianamente avvertita (e/o subita) dai cittadini - prosegue il Rapporto Eures - sembra spiegare l'atteggiamento di intransigenza verso gli evasori emerso nell'opinione pubblica, che sempre piu' si tinge dei colori del giustizialismo: il 68,7% degli intervistati si dice favorevole a trasformare l'evasione in reato penale (con percentuali che raggiungono il 77,8 tra gli under 30, il 73,7 tra i lavoratori dipendenti ed il 75,1 tra pensionati, casalinghe e studenti), mentre soltanto il 18,3 sarebbe contrario a tale ipotesi (il 33% tra i lavoratori autonomi) e il restante 13% non esprime una posizione definita.

Ancora piu' alta l'adesione del campione all'ipotesi di sospendere l'abilitazione ai professionisti che non rilasciano regolare fattura/ricevuta, che raccoglie l'80,3% dei consensi a fronte di appena il 9,9% di opinioni contrarie (il restante 9,8% si dichiara "ne' favorevole ne' contrario"); anche in questo caso una maggiore intransigenza e' espressa dai lavoratori dipendenti, favorevoli con l'87,2% delle adesioni alla proposta, condivisa tuttavia anche dal 69,1% degli autonomi. Allo stesso modo il 76,7% dei cittadini intervistati condivide l'ipotesi di sospendere la licenza ai commercianti che non rilasciano scontrino o ricevuta (i contrari si attestano sull'11,9% e sull'11,4% gli "indecisi"), con percentuali che raggiungono il valore massimo dell'82,2% tra i lavoratori dipendenti (a fronte del 66,3% tra gli autonomi). Ma Equitalia non e' la giusta via: soltanto un italiano su 5 ne apprezza l'operato.