La famiglia ai tempi di internet


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'Social parents', mamme e papà digitali

Quando la rete aiuta a diventare genitori h

Professione papà, Centopercentomamma, Working mothers Italy. Sono solo alcuni dei tanti blog scritti dalle neo-mamme e dai neo-papà per confrontare esperienze, dare e ricevere suggerimenti. Oggi il mestiere di genitore si impara anche in rete, e se prima ci si raccontava timidamente in blog amatoriali aperti più che altro per sfogarsi e occupare il tempo da passare in casa con il bebè, il successo riscontrato e il crescente numero di utenti interessati a condividere online i propri dubbi ha spinto aziende e case editrici a buttarsi nell'affare.

Risultato: oggi blog, siti di e-commerce e pagine sui social network dedicati a mamme e papà non si contano più. Un vero e proprio fenomeno di costume che coinvolge migliaia di bloggers alle prese con pappe e pannolini. "Ad avere un blog oggi non sono piu' solo i 'malati' di tecnologia", racconta Chiara Cecilia Santamaria, blogger esperta che, trasferitasi nel Regno Unito lontana da amici e famiglia, ha iniziato a raccontare in rete le sue esperienze di mamma londinese.

"Per le mamme - spiega - è uno strumento per confrontarsi e sfogarsi. Un blog aiuta a chiedere consigli quando non si sa a chi rivolgersi, per dare e ricevere conforto e scoprire che altri condividono i nostri stessi dubbi e le nostre stesse difficolta'". I temi più dibattuti online? "Dal baby blues ai conflitti di sentimento, dalla depressione post partum al rapporto di coppia dopo il primo parto".

Oltre ai consigli, la rete offre anche opportunità professionali alle donne costrette a fare i conti con l'eterno conflitto tra maternità e lavoro. "Il mio blog è nato come valvola di sfogo, poi è cresciuto fino a trasformarsi in un'attività di e-commerce interamente dedicata alle mamme artigiane. Un 'negozio' che posso gestire da casa senza trascurare le mie due figlie. Portare avanti un'attività del genere senza web sarebbe impossibile", racconta Cristiana Calilli, blogger di centopercentomamma.blogspot.com.

E non mancano gli uomini, come Federico Ghiglione che dedica il suo blog "Professione papà" tanto ai padri più attivi quanto "ai casi umani, quelli che seguono modelli desueti", senza dimenticare quelli a metà tra le due categorie, "cioè quelli che vorrebbero fare ma non hanno modeli di riferimento", spiega.

Alle mamme e ai papà digitali si rivolgono anche le aziende che gli dedicano sempre piu' spazio ed energie attraverso i social media. La Procter&Gamble, che in occasione della Social media week di Torino ha anche promosso l'incontro "Social mom", ha avviato diversi progetti per il web: da "Idee per le mamme" promosso da Dash, fino all'e-book gratuito "Piccoli atleti crescono, in salute" con Oral Care e Coni.

"Idee per le mamme" nasce per sostenere progetti di associazioni ed enti senza scopo di lucro che si occupano di genitorialita' sul territorio, per aiutarli a finanziare i propri progetti. Degli oltre 400 progetti presentati, sono stati selezionati i primi 15 che otterranno il finanziamento (ne seguiranno altri 15), tra cui "Papà in gioco", "Ragliando si impara" e "Abbracciami".

Insomma, la rete migliora la vita delle mamme, soprattutto se devono dividersi tra lavoro e famiglia. Ed è proprio attraverso la comunità della rete che è possibile tracciare l'identikit della nuova mamma.

"Una mamma che accetta di più i suoi limiti, impara a delegare, non si vergogna di raccontare gli aspetti più difficili della maternità - dice Flavia Rubino, fondatrice di The talking Village - un concetto di genitorialità multiforme e oggetto di ridefinizioni quotidiane, ben lontana da stereotipi a cui siamo abituati. I social media consentono di stabilire relazioni, condividere esperienze, raccontarsi, esprimere dubbi, fare domande".