Ilva, lettera di un operaio


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'Sono un padre disperato'

Il Gip di Taranto respinge il progetto di risanamento proposto dall'azienda. Paura e disperazione crescono tra i lavoratori dell'Ilva i

E' firmata ''Un padre disperato'' la lettera che uno degli operai saliti sulla torre di smistamento dell'Afo5 dell'Ilva ha consegnato al segretario Uilm, Antonio Talo', per manifestare la situazione difficile che stanno vivendo i lavoratori del siderurgico. ''Ansia, paura, rabbia, delusione... questo è il mio stato d'animo'': così comincia la lettera. ''L'incertezza del futuro e la paura di perdere tutto quello che ho creato con fatica e sacrifici. Questa situazione mi sta facendo diventare pazzo''.

''Fino a qualche tempo fa - scrive il lavoratore - non mi passava neanche da lontano che tutti i sogni e i progetti fatti per la mia famiglia sarebbero andati persi. Tutto questo perché? A chi lo devo chiedere? Chi mi sa dare una risposta? Sono incappato in un gioco di parti, dove qualcuno o qualcosa giocherà con la mia vita, con la mia dignità di padre e lavoratore''. L'operaio si chiede ''perché deve accadere tutto ciò? Perché proprio a me? Scusate l'egoismo - prosegue la lettera - ma la situazione mi porta a questo. Che male hanno fatto mia moglie, i miei figli, perch° ci devono andare loro di mezzo? Vedo la paura negli occhi di mia moglie e l'ingenuità dei miei figli che non sanno che cosa sta accadendo intorno a loro, che il loro padre sta perdendo il lavoro...''.

Con questa lettera l'operaio dice di rivolgersi ''a tutti quelli che possono fare qualcosa per evitare ciò''. ''Vi prego - conclude - fate si' che questo non sia un incubo, vi prego svegliatevi, vi prego aiutatemi, a presto''.