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Juve, Napoli e Lazio in vetta

Roma ko in casa. nel posticipo Torino-Inter 0-2 terza_campionato_296

di Nicola Iannello
(n.iannello@rai.it)

La Lazio allunga all’ora di pranzo ma Juventus e Napoli tengono il passo nel pomeriggio. La terza giornata vede ricomposto il terzetto di testa a punteggio pieno: 9 punti. Altrettanti ne ha conquistati la Sampdoria che però è al secondo posto in virtù del punto di penalizzazione per lo scandalo scommesse.

La Juventus esce vittoriosa dal match clou di Marassi: il Genoa viene battuto 3-1 in rimonta al termine di una gara intensissima. I padroni di casa hanno molto da recriminare contro se stessi per le troppe occasioni sprecate una volta passati in vantaggio. I bianconeri subiscono per larga parte del primo tempo, ma poi da grande squadra vengono fuori alla distanza, grazie anche alle azzeccate sostituzioni. De Canio schiera la difesa a quattro, Bertolacci vertice alto del rombo di centrocampo, a sostegno di Borriello e Immobile. Risponde Carrera (con Conte in tribuna) con la consueta difesa a tre, il folto centrocampo a cinque con Caceres e De Ceglie sulle fasce, Pirlo regista centrale, Matri e Giovinco di punta. Subito occasione per l’ex Borriello: diagonale largo. Immobile da solo davanti a Buffon spreca, ma poi, in triangolo con Bertolacci, si rifà al 18’ con un destro lento che beffa sulla sua destra il portiere della Nazionale. Ci prova anche Jankovic, fuori. La Juve si scuote e cerca di imbastire il suo gioco, ma è di nuovo il Genoa a sfiorare il gol con Borriello che si fa contenere dal ritorno in scivolata di Bonucci. Gli attaccanti juventini non sembrano in giornata. Matri alza la mira a tu per tu con Frey. Al 43’ attimi convulsi: Bonucci stende Kucka partito in contropiede, Rocchi ammonisce il difensore bianconero, tutti pensano sia il secondo giallo ma l’arbitro chiarisce che in precedenza aveva “corretto” la sanzione inflitta a Bonucci ammonendo Pirlo per fallo di mano in barriera. Buffon comunque neutralizza la punizione di Bovo. Nella ripresa Sampirisi scheggia il palo alla sinistra di Buffon con una schiacciata di testa. Sul capovolgimento di fronte, Frey tocca quel tanto che basta per mandare sul palo un diagonale di Giovinco, poi Giaccherini non trova la coordinazione per ribattere in rete. Giaccherini ci riprova, di poco fuori. La Juve prova a scuotersi mettendo Asamoah per De Ceglie e Vucinic per Matri: saranno le mosse vincenti. Prima della rimonta c’è anche la traversa di Borriello di testa. Bertolacci si divora il gol a due passi da Buffon. Neanche il tempo di respirare e la Juve pareggia: Giaccherini piazza il destro vincente su assit di Vucinic (61’). Il Genoa accusa. Rigore per fallo di Sampirisi su Asamoah, Vucinic implacabile dal dischetto firma il sorpasso bianconero (77’). Lo stesso montenegrino confeziona l’assist per il definitivo 3-1 di Asamoah (84’). Juventus dunque a 9 punti, Genoa fermo a 3.

Tiene il passo anche il Napoli che al ‘San Paolo’ regola 3-1 il Parma. Consueto schieramento a tre dietro per Mazzarri, che in attacco si affida alla coppia Pandev-Cavani. Speculare il modulo di Donadoni, che in avanti fa giocare Ninis dietro Belfodil. Pronti via e Mirante atterra Pandev smarcato in area da Hamsik: rigore per il Napoli e ammonizione per il portiere; sul dischetto va Cavani che realizza (3’). Il Napoli gioca bene. Hamsik manda in porta Pandev per un comodo raddoppio (39’). Prima dell’intevallo Parolo di testa accorcia le distanze per i ducali (44’). Nella ripresa in gol anche Insigne su invito in verticale di Pandev (77’). Anche i partenopei sono a quota 9, ducali a 3.

Nel match dell’ora di pranzo la Lazio passa con autorità al ‘Bentegodi’: Chievo battuto 3-1. Sugli scudi Hernanes, autore di una doppietta: al 4’ fulmina Sorrentino dopo uno slalom tra i difensori, al 73’ si ripete con un sinistro a giro. In mezzo, la rete di Klose su respinta di Sorrentino su tiro sempre di Hernanes (37’). Rete della bandiera di capitan Pellissier su rigore per fallo di Klose su Sardo (82’). Lazio nel terzetto di testa, Chievo a 3 punti.

Continua il buon avvio di campionato della Sampdoria che passa a Pescara 3-2. All’Adriatico Stroppa mette Colucci e Cascione come mediani davanti alla difesa con Vukusic unica punta. Opta per il 4-3-3 Ferrara, con il trio d’attacco composto da Estigarribia, Maxi Lopez ed Eder. Vantaggio doriano con Maxi Lopez, imbeccato da Eder solo davanti a Perin (31’). Estigarribia di sinistro raddoppia (60’). Primo gol in serie A per gli abruzzesi, con un bel destro basso a giro di Celik (75’). Passa appena un minuto e Maxi Lopez gela le speranze di rimonta dei padroni di casa (76’). Arriva a tempo scaduto il secondo gol del Pescara di Caprari con una bordata dalla distanza. Samporia a quota 8, Pescara ancora fermi senza punti.

Una buona Fiorentina piega 2-0 il Catania. Montella (ex tecnico degli etnei) resta fedele al modulo con tre difensori, in avanti sceglie di far partire Toni dalla panchina, le punte sono Ljajic e Jovetic. Maran preferisce Spolli a Bellusci in difesa, l’attacco è affidato a Barrientos, Bergessio e Gomez. Scatenato Jovetic: suo il gol del vantaggio (è il quarto, che gli vale il primato tra i cannonieri) con un sinistro chirurgico sul primo palo (43’). Nella ripresa Toni bagna il suo esordio in maglia viola con una rete: si fa trovare davanti alla porta vuota sul pallone basso del solito Jovetic (65’): per i viola si tratta del primo gol non segnato dal montenegrino. Fiorentina a 6 punti, Catania fermo a 4.

Colpo grosso del Bologna all’Olimpico: i rossoblù (nell’occasione in tenuta bianca) reduci da due sconfitte battono la Roma rimontando uno svantaggio di due reti: all’intervallo i giallorossi conducevano 2-0, al fischio finale il tabellino dice 3-2 per i felsinei. Zeman schiera Tachtsidis perno del centrocampo, attacco a tre con Lamela (preferito a Lopez), Destro e Totti. Per Pioli centrocampo a rombo con Diamanti e Gilardino di punta. La partita sembra in discesa per la ‘Lupa’. Apre la marcatura Florenzi (al bis dopo il gol contro l’Inter) che ribatte in rete di testa dopo un palo di Totti con un gran destro da fuori (7’). Raddoppio di Lamela con un sinistro a giro dal limite dell’area (16’), il Bologna protesta per un presunto fallo che ha lasciato un giocatore felsineo a terra. Nel secondo tempo la squadra di Zeman non sa amministrare il vantaggio e rovina tutto in un minuto: prima Gilardino accorcia le distanze con un bel colpo di testa controtempo a incrociare (72’), poi Diamanti pareggia con un sinistro in diagonale (73’). La rimonta del Bologna è completata nel recupero dal pasticcio tra Stekelenburg e Burdisso che si scontrano su un traversone basso di Garics, Gilardino non si lascia sfuggire l’occasione (91’). Roma inchiodata a 4 punti, primi punti per il Bologna a quota 3.

Rimonta anche al Franchi di Siena, dove i padroni di casa rimediano al doppio vantaggio dell’Udinese: finisce 2-2. Cosmi non rinuncia al 3-5-2, con Rosina e Calaiò coppia d’attacco. Anche Guidolin schiera la difesa a tre e in avanti mette Barreto ad assistere Di Natale. Il tempo di mettere la palla al centro e l’Udinese passa: Basta travolge tutti e di destro fulmina Pegolo (3’). Poco dopo, il serbo si trasforma in uomo assist, si invola sulla destra, scodella al centro per Di Natale che di testa da due passi raddoppia (6’). A inizio ripresa l’Udinese resta in dieci per il secondo cartellino giallo rimediato da Lazzari. Il Siena ne approfitta nel modo migliore. Calaiò di testa su traversone lungo dalla sinistra di Sestu riporta sotto i toscani (70’). Ze’ Eduardo pareggia su rigore, concesso per atterramento di Angelo a opera di Domizzi (77’). Primo punto per l’Udinese, Siena a -4.

Vittoria a Pescara, tracollo interno con la Roma, colpo a Torino (0-2) nel posticipo domenicale: strano cammino quello dell’Inter di Stramaccioni, che pur senza ‘abbagliare’ si rimette subito in moto grazie a un lampo d’autore firmato Diego Milito e al raddoppio, nel finale (83’), del neo entrato Cassano, lasciato inizialmente in panca. Ma il gol che pesa e indirizza il match dell’Olimpico è quello del ‘Principe’ al 13’: destro secco, di prima intenzione, che non dà scampo a Gillet. Un’invenzione che affonda i granata, complessivamente deludenti, ma non maschera le difficoltà dei nerazzurri, ancora alla ricerca della quadratura del cerchio. Partita bruttina, con squadre a lungo bloccate e con un Toro che nei primi 45’ è assolutamente impalpabile in fase offensiva. Nella ripresa, invece, il rientrante Handanovic conserva la dote respingendo d’istinto una conclusione ravvicinatissima di Bianchi: sarà questa l’unica vera chance per gli uomini di Ventura. Non fa molto di più l’Inter che crea poco ma, come detto, subisce anche poco. A parte le reti dell’argentino e del barese, sul taccuino delle occasioni resta solo una velenosa punizione di Sneijder sventata da Gillet al 39’. Ma in certi momenti, si sa, più dell’estetica conta lo sostanza.