Milano Moda Donna


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Sognando un’altra estate

Al via la settimana del pret à porter a Milano milano_moda_donna_2012_296

di Rita Piccolini
(r.piccolini@rai.it) 

Prime piogge, autunno alle porte, e già nostalgia per un’estate al tramonto. Cosa c’è di meglio quindi che immergersi nelle vie del centro di Milano dove la moda per la prossima stagione estiva sarà protagonista dal 19 al 25 settembre?

Schiacciata tra la “fashion week” newyorchese e quella parigina apre a Milano la settimana della moda femminile primavera estate 2013, con un ormai usuale sottofondo di polemiche per l’invadenza degli altri due appuntamenti modaioli internazionali che comprimono un po’ la settimana di casa nostra. Il presidente della Camera della Moda Italiana, Mario Boselli, presentando alle stampa le iniziative culturali che arricchiranno l’evento, si è impegnato a riportare la prossima edizione a coprire del tutto l’intera settimana, com’è giusto per un appuntamento importante e di pari dignità con quelli d’oltralpe e d’oltre oceano. Ma anche il mugugno sembra ormai far parte del gioco e quindi quello che più conta è che tutto è pronto per la nuova sfida, soprattutto quella ai mercati internazionali.

Settanta sfilate quindi, cinquantatre presentazioni su appuntamento, per un totale di centotrentuno collezioni. Anche quest’anno la kermesse animerà le vie della capitale lombarda, perché le sfilate si svolgeranno in cinque “location” storicamente importanti come il Castello Sforzesco, Palazzo Clerici, la storica sede del Circolo Filologico e l’antico palazzo della Regione, grande novità di quest’ultima edizione. Molti gli eventi culturali a fare da cornice alle sfilate. Si parte con la mostra “Gli anni ’90 nelle copertine delle riviste di moda e società”, che verrà inaugurata mercoledì prossimo, per chiudere il 25 settembre con la sfilata di beneficenza di bambini “Fashion Kids for Children in Crisis onlus”. Importante la collaborazione tra Camera della Moda e Comune, che permette la realizzazione di manifestazioni rivolte a un pubblico sempre più vasto. Proprio nel giorno dell’inaugurazione, il 19 settembre, in Piazza Duomo, Michelangelo Pistoletto presenterà “Il Terzo paradiso per il manifesto di sostenibilità della moda italiana”, il cui intento è ricordare il legame tra moda, arte e eco-sostenibilità, (per saperne di più leggi in fondo il Manifesto della sostenibilità). Il coinvolgimento di un sempre maggior numero di cittadini, messo in atto già da due anni, si rivela tanto più significativo in questo settembre 2012 che vede la città sconvolta e incredula per episodi di cronaca di inaudita violenza, che si sono verificati proprio nelle vie della movida. Arte e cultura in strada quindi anche contro la criminalità e il degrado.

Ma soprattutto la moda contro la crisi, l’abito oltre lo spread, ancora una volta e nonostante tutto a cogliere i primi pur deboli segnali di una ripresa promessa e agognata.”Viviamo un momento difficile e fondamentale per l’economia italiana” ha detto Stefano Boeri , assessore alla Cultura della città, nella conferenza stampa di presentazione. C’è preoccupazione oltre tutto per la nota diffusa mercoledì scorso dall’osservatorio della Femca Cgil Lombardia, secondo cui 6.700 lavoratori del settore hanno perso il posto di lavoro nell’ultimo anno. Boeri ha tuttavia insistito sull’importanza dell’export commentando i dati positivi e incoraggianti del settore. In questo senso, secondo l’assessore ”è fondamentale il rapporto tra l’Italia e la Cina, e tra la città di Milano e la Cina, sia nel campo della moda che in quello del design”. Questo sodalizio nascente ha dato del resto già i suoi primi frutti al Salone del Mobile della scorsa primavera, dove sono stati esposti oggetti di giovani creativi cinesi. Anche Mario Boselli ha parlato della necessità di “guardare alla Cina come partner per uno cammino virtuoso” e ha dato il benvenuto all’importante delegazione cinese presente in città.

Ma veniamo al calendario. Mercoledì la prima collezione a sfilare sarà 1° Classe Alviero Martini, poi a seguire, tra gli altri, Paola Frani, Gucci, Alberta Ferretti, Francesco Scognamiglio. Poi nei giorni successivi Giorgio Armani, Ermanno Scervino, Krizia, RoccoBarocco, Moschino Les Copains, Missoni, Etro, Versace, Fendi, Jil Sander, Antonio Marras, Emilio Pucci, Marni,Trussardi, Laura Biagiotti, Dolce&Gabbana,Salvatore Ferragamo, Lorenzo Riva, Roberto Cavalli.

Intanto a New York ha sfilato una donna positiva nonostante tutto e a dispetto di tutti. Una donna sportiva, che ama viaggiare, indipendente, autonoma e autorevole a tal punto da non doversi mascherare da uomo, con quelle giacche manageriali di taglio maschile che hanno riempito i nostri armadi nei lontani anni Ottanta. Lo suggerisce Donna Karan , che ha proposto una donna più femminile e seducente, che non ha bisogno di scimmiottare l’uomo di potere per essere tenuta nella giusta considerazione. O anche la donna trasgressiva,innovativa e controcorrente di Marc Jacobs per Vuitton, che si ispira agli anni Sessanta e a Edie Sedgwick, la musa di Andy Warhol. Per Lacoste, il giovane stilista Alexander Wang, amatissimo dalla first lady Micelle Obama, ha proposto capi che coniugano tessuti tecnici con seta e pelle. Poi Tommy Hilfiger che per la prossima estate ha creato una collezione ispirata a una viaggiatrice chic, in un trionfo di maglie e abiti con righe marinare e pantaloni pigiama in seta da indossare con il blazer. Donne in viaggio in un mondo sempre più pazzo e pericoloso anche per Belstaff per cui lo stilista Martin Cooper immagina abiti, tute da aviatore e trench che sembrano usciti da vecchi bauli degli anni Trenta, e Diane Von Furstenberg che disegna tute e caftani di seta. O ancora la le donne altere e sinuose, con bollerini, gonne a ruota e tacchi a spillo, proposte da Ralph Lauren per il suo omaggio all’Argentina, al tango e alle Pampas, e quelle rigorose e minimal di Calvin Klein, tutte in bianco con note di pallido giallo, o in nero o blu.

E intanto a New York, Giorgio Armani ha inaugurato un nuovo negozio, 1.800 metri quadrati distribuiti su due livelli sulla Madison Avenue, disegnato dallo stesso stilista con un team di architetti milanesi e, sempre a New York, Dolce &Gabbana, con il supporto del Consolato italiano, hanno iniziato una collaborazione con il Metropolitan Opera per sottotitolare in italiano su uno schermo le opere liriche rappresentate. Si comincerà il 24 settembre con l’Elisir d’Amore di Donizzetti. La moda dunque sempre più un linguaggio culturale da coniugare alle più alte espressioni artistiche.

IL MANIFESTO DELLA SOSTENIBILITA’ PER LA MODA ITALIANA E LA PERFORMANCE ARTISTICA DI MICHELANGELO PISTOLETTO
Durante la conferenza stampa di presentazione di Milano Moda Donna p/e 2012, Anna Zegna, vicepresidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, è intervenuta per presentare l’ambizioso progetto del “Manifesto della sostenibilità per la moda italiana”, frutto di un tavolo di lavoro da lei coordinato e che rappresenta una reale e sentita volontà di tutto il sistema moda italiano, perché questo progetto è stato il punto d’incontro dei 150 partecipanti della CNMI e delle 1500 aziende tessili e di abbigliamento che compongono il settore.

Immaginare il futuro e un ulteriore sviluppo del Made in Italy senza considerare i fattori ambientali e sociali sarebbe una scelta miope e autodistruttiva, per questo tracciare la via italiana della sostenibilità nella moda è una dimostrazione di grande responsabilità e segno tangibile di come i protagonisti del settore facciano sistema. Il Manifesto si sviluppa in 10 punti, si parte dalle fasi della catena del valore e si giunge a principi orizzontali:

1. DESIGN: disegna prodotti di qualità che possano durare a lungo e minimizzino gli impatti sugli ecosistemi;
2. SCELTA DELLE MATERIE PRIME: utilizza materie prime, materiali e tessuti ad alto valore ambientale e sociale;
3. LAVORAZIONE DELLE MATERIE PRIME E PRODUZIONE: riduci gli impatti ambientali e sociali dell’attività e riconosci il contributo di ognuno al valore del prodotto;
4. DISTRIBUZIONE, MARKETING E VENDITA: includi criteri di sostenibilità lungo tutto il percorso del tuo prodotto verso il cliente;
5. SISTEMI DI GESTIONE: impegnati verso il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali;
6. MODA E SISTEMA PAESE: sostieni il territorio e il Made in Italy;
7. ETICA D’IMPRESA: integra i valori universali nel tuo marchio;
8. TRASPARENZA: comunica agli stakeholder in modo trasparente il tuo impegno per la sostenibilità;
9. EDUCAZIONE: promuovi l’etica e la sostenibilità presso i consumatori e tutti gli altri interlocutori;
10. Fai vivere il manifesto.

L’esortazione con cui si conclude il Manifesto segna in modo particolare l’impegno della CNMI a diffonderlo ed ampliarne le basi di aderenti, a identificare meccanismi di riconoscimento delle buone pratiche e ad ampliare il partenariato istituzionale.

“Senza una visione non può esserci la concretezza del fare ogni giorno”, queste parole di Anna Zegna introducono perfettamente la scelta del simbolo del Manifesto: il “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto, l’opera, presentata nel 2005 nell’ambito della Biennale di Venezia, che rappresenta la riconciliazione tra la natura (primo paradiso) e l’artificio (secondo paradiso). Secondo Pistoletto l’arte è uno strumento per la trasformazione responsabile della città e Milano, di cui la moda è una delle anime, non può prescindere da questo incontro; per tale ragione alle ore 20,00 di mercoledì 19 settembre in Piazza Duomo si svolgerà una performance artistica: mille studenti delle scuole di moda e design ricreeranno il simbolo del Terzo Paradiso nel cuore della città, dando vita ad uno spettacolo straordinario e significativo grazie alla collaborazione tra la CNMI e Cittadellarte - Fondazione Pistoletto.