Il mondo della politica, dopo quello dell'economia, scende in campo sull'ipotesi di 'Monti-Bis'. Il Professore che potrebbe succedere a se stesso per mantenere la barra dritta sull'agenda europea piace molto all'Udc, un po' meno al Pd. Intanto, dallo studio Ambrosetti di Cernobbio, 'Supermario', impegnato in una serie di incontri internazionali ( oggi ha visto Herman van Rompuy), dopo aver detto ieri di non porsi la questione, oggi ribadisce che il suo orizzonte è quello dell'aprile 2012. E in ambienti a lui vicini si fa sapere che il premier rimane della stessa idea: quella di non volersi occupare di un tema come questo, che il suo mandato scade nel 2013 e che non intende essere "tirato per la giacchetta".
Eppure la schiera degli estimatori del'ex commissario europeo continua ad aumentare. Capofila di questa schiera è senza dubbio il presidente della Repubblica che, collegato stamane in diretta proprio con lo studio Ambrosetti in videoconferenza, ha rimarcato con forza la necessità che l'Italia rispetti gli impegni europei anche dopo le elezioni del 2013. Un modo per avvertire che Giorgio Napolitano continua a vigilare affinché le politiche del rigore e dello sviluppo rimangano la stella polare del nostro paese anche nei prossimi anni.
"Non illudiamoci, c'é ancora tanto da fare", ha tra l'altro detto tessendo le lodi del Professore ed esaltandone la "competenza ed il prestigio". Non proprio una investitura ma poco ci manca, si ragiona in ambienti politici ed economici che vedono nell'intervento di stamane del presidente della Repubblica come un vero e proprio 'endorsement' verso l'attuale premier. Un endorsement che l'Udc riconferma dalla festa di Chianciano, anche se tra le 'suggestioni' dei centristi fa capolino anche Emma Marcegaglia. L'ex presidente di Confindustria, ha dato il suo appoggio al progetto di Pier Ferdinando Casini. E questo è bastato, almeno oggi, per far parlare di una 'Monti-donna', di una sorta di carta di riserva da spendere nel caso in cui si dovesse 'bloccare' la partita sulla prima opzione. Il Pdl non si sbilancia, mentre il Pd dà un deciso colpo di freno ad un eventuale nuovo mandato al professore nel 2013.
Continuare con l'agenda Monti va bene ma questo non vuol dire per forza dare il via libera ad un 'Monti-bis',rimarca il vicesegretario Enrico Letta. Un concetto ripreso da Francesco Boccia che parla esplicitamente di un governo politico con Bersani, in caso di vittoria del centrosinistra. E di svolta progressista parla Stefano Fassina, responsabile economico del partito. Per il mondo economico Monti continua ad essere un faro. Franco Bernabé, presidente esecutivo di Telecom, auspica che l'agenda del professore venga mantenuta "senza discontinuità". E Luigi Abete, presidente Bnl, chiede una riflessione, dopo le elezioni, su un eventuale Monti Bis. Nani Beccalli Falco, numero uno di Ge Europe, non nasconde che molte imprese estere valutano anche il prossimo evolversi dello scenario politico per scegliere se investire in Italia, sostenendo che il nostro paese dovrebbe andare avanti con le buone idee del'Esecutivo Monti. E un 'Prof-bis' è visto con favore anche dall'Ad di Vodafone Italia, Paolo Bertuzzo, perché darebbe al premier il tempo necessario per realizzare la sua agenda. Sulla linea del marito, la moglie di 'SuperMario', Elsa, interpellata a margine dei lavori del workshop Ambrosetti, che evita la domanda sul futuro politico del consorte mantenendosi in rigoroso silenzio.