All’isola d’Elba nel suggestivo chiostro del centro culturale De Laugier si è ritrovato il pubblico delle grandi occasioni. L’appuntamento era per la serata finale della quarantesima edizione del Premio Letterario ‘Elba-Raffaello Brignetti’, scrittore e giornalista vissuto nell’isola. Un Premio che "non è banale come non lo è l’Elba", come fece notare Geno Pampaloni, presidente di giuria fino al 1972.
Durante la serata, condotta dalla madrina d’eccezione Milly Carlucci, è stato consegnato il premio alla carriera a Sergio Zavoli, autore di "La Notte della Repubblica", storica inchiesta tv su quegli stessi anni, presidente Rai dal 1980 all'86 e oggi presidente della commissione di Vigilanza. “Un evento eccezionale – ha sottolineato il presidente della giuria letteraria Alberto Brandani - perché non è tradizione del nostro premio di assegnare riconoscimenti alla carriera”. Ma questo premio è collegato al libro di Zavoli ‘Il ragazzo che io fui’, ha spiegato Brandani. “Il libro che è un ‘giornale di bordo’ di una vita speciale. Inviato, giornalista, viaggiatore, ideatore, organizzatore e il conduttore di programmi, per noi del Premio è un premio premiare Zavoli”, ha concluso il presidente della giuria letteraria.
“Più alto del mare” (Rizzoli) è il libro che ha trionfato in questa edizione. Il libro scritto da Francesca Melandri racconta una storia che si svolge alla fine degli anni Settanta in un carcere su un’isola italiana. Si intrecciano le vicende di Luisa, contadina di un piccolo borgo dell'Italia centrale, va a trovare il marito detenuto da molti anni; e di Paolo, ex professore di liceo, che solo di rado ha il permesso di vedere il figlio brigatista. I due sono costretti dal maestrale a rimanere per la notte sull'isola, scortati dall'agente carcerario Nitti, in crisi con la giovane moglie per la difficoltà di raccontarle ciò che vive ogni giorno. In quella lunga notte di tempesta ognuno ripercorre i propri drammi, scoprendo le proprie fragilità e dando vita così, per quel breve momento, a un legame speciale con l'altro. Nella terna finale, insieme al libro della Melandri, anche “Il pincipe fulvo” (Sellerio) di Salvatore Silvano Nigro e "Incanto" di Pietro Grossi (Mondadori).
Un Premio prestigioso, ma volutamente "ascetico". Negli anni sono stati esaminati oltre 2mila libri e personaggi come Heinrich Böll ed Eugenio Montale sono stati "scoperti" all’Elba e premiati prima di ricevere il Nobel per la letteratura. Tra i vincitori anche altri nomi celebri tra cui Mario Luzi, Michel Tournier, Alberto Bevilacqua, Margarete Buber-Neumann.
Dal 1991 il premio ha anche la singolarità di avere due giurie. La giuria letteraria seleziona tre opere che vengono poi consegnate ai “Giudici Lettori” i quali, da quel momento, affiancano la Giuria stessa per la scelta finale.