Finisce definitivamente in soffitta l'era della super-Protezione civile che aveva raggiunto il massimo dei poteri sotto la guida di Guido Bertolaso, finendo per occuparsi anche di Grandi Eventi, dal G8 ai funerali di Papa Wojtyla.
La legge approvata definitivamente del Senato limita infatti l'ambito d'azione del Dipartimento alla ''previsione e alla prevenzione dei rischi, al soccorso delle popolazioni sinistrate e ad ogni altra attività necessaria e indifferibile, diretta al contrasto e al superamento dell'emergenza e alla mitigazione del rischio''.
Il provvedimento conferma in capo al presidente del Consiglio la titolarità delle funzioni di coordinamento a livello centrale in materia, prevedendone la facoltà di delega a un ministro con portafoglio ovvero al sottosegretario di stato alla Presidenza del Consiglio.
La legge punta poi ad evitare gli stati di emergenza 'eterni'. Il nuovo limite massimo stabilito alle gestioni commissariali è di 90 giorni, prorogabile ''di regola'' per non più di 60: 5 mesi in totale, dunque, ma con una certa elasticità connessa al termine ''di regola''.
Il potere di ordinanza è attribuito al capo della Protezione civile, acquisita l'intesa con le Regioni interessate. Dopo il trentesimo giorno dalla dichiarazione dello stato di emergenza, l'emanazione delle ordinanze necessita del previo concerto del ministero dell'Economia, limitatamente ai profili finanziari. E le ordinanze, si legge nel testo, ''possono disporre esclusivamente in ordine all'organizzazione degli interventi di soccorso e di assistenza ai soggetti colpiti dall'evento, nonché di quelli strettamente indispensabili alle prime necessità e nei limiti delle risorse disponibili allo scopo finalizzate''.
A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione può alzare l'imposta regionale della benzina di cinque centesimi per litro. La legge dispone poi il passaggio ai vigili del fuoco della flotta aerea di Stato contro gli incendi boschivi.
L'ultimo punto del provvedimento prevede che sul sito della Protezione civile vengano rese disponibili le informazioni sugli appalti per i Grandi eventi. Si tratta di una misura criticata dal capo del Dipartimento, Franco Gabrielli, che l'ha definita ''non compatibile con il nuovo assetto della Protezione civile nel momento in cui i grandi eventi scompaiono dal novero delle proprie competenze''.