di Rita Piccolini
(r.piccolini@rai.it)
Con la presentazione dei lavori finali realizzati dagli allievi delle Accademie di Moda della capitale si chiude la settimana dell’haute couture. Nel complesso di Santo Spirito in Sassia, nell’arco di un’intera giornata, il “final work” degli studenti dell’ultimo anno. Il primo appuntamento è con l’Accademia Koefia, che festeggia i 100 anni della contessa fondatrice del centro d’Alta Moda, poi a seguire l’Accademia Creazioni di Moda di Maiani; L’Aba di Frosinone; l’Accademia Nazionale dei Sartori, che a via Rasella presenta una mostra laboratorio dal vivo; l’Accademia Altieri.
Un testimone che passa ai giovani a cui spetta l’onore e l’onere di tenere alta una tradizione sartoriale che ha dato vita a atelier storici che sono stati il vanto del nostro Paese. Un patrimonio che non va assolutamente disperso, a maggior ragione in un momento di crisi economica come quella attuale.
Lo ricorda Santo Versace che inaspettatamente compare alla presentazione dei lavori degli allievi dell’Accademia Koefia. “Il nostro paese ha vestito le donne più belle del mondo. Erano i tempi della “Dolce vita” tempi d’oro anche per la nostra Moda - afferma Versace - non dobbiamo dimenticarlo, come non dobbiamo sottovalutare l’importanza strategica del lavoro manuale, quello delle sarte, delle ricamatrici, di tutte le figure professionali che animano le case di moda. Negli anni appena trascorsi il lavoro manuale è stato sottovalutato e disprezzato, ma erano artigiani persino Giotto, Michelangelo, Picasso …I grandi artisti sanno creare con le mani…” E poi: “Sono qui perché questo ambiente mi ricorda mio fratello Gianni che gattonava tra pizzi e tessuti”.
Gli fa eco il direttore di Alta Roma, Adriano Franchi che si dice di essere orgoglioso di questa investitura che riguarda le giovani generazioni.”Abbiamo lavorato bene-esclama- chiudendo la manifestazione – ora avanti tutta, barriere e ostacoli non ci fermeranno”. Bilancio positivo anche da parte dell’assessore Rossella Sensi che ricorda l’importanza di coniugare le grandi firme alle nuove proposte. E con questo sembra sbiadire la polemica delle ultime ore suscitata dal couturier Renato Balestra che ha lamentato la scarsa attenzione della stampa internazionale. A distanza la presidente di Alta Roma, Silvia Venturini Fendi, gli risponde che per avere le grandi firme della stampa estera a Roma bisognerebbe concentrare le sfilate in soli tre giorni, come accade a Parigi, ma questo non è possibile in quanto sono proprio big che chiedono di sfilare solo la sera, dilatando così i tempi della manifestazione. Quindi in chiusura l’auspicio che il talento superi qualunque crisi e che Roma sia la capitale insieme dell’alta moda e della valorizzazione delle nuove rivelazioni.
La sfilata degli allievi dell’Accademia Koefia è composta da 40 modelli. Le creazioni dei giovani talenti si ispirano alla realtà sociale e non riflettono soltanto ed esclusivamente un gusto estetico. Anche questo è un segno dei tempi. La moda viene percepita come “impegno” nell’ambiente e non più solo come “moda per la moda”. “Le piazze siano i nostri pennelli, le piazza le nostre idee” : si ispira a Majakovskij la nuova generazione di aspiranti couturier. C’è coraggio e un inevitabile pizzico di presunzione che sempre deve accompagnare l’ascesa di chi sceglie strade impegnative. La sfilata comincia, c’è emozione ed entusiasmo, si percepiscono lo studio e l’impegno dietro le nuove proposte tutte rigorosamente realizzate a mano, coniugando tradizione, storia e tecnologie, per realizzare “contrasti contemporanei”. La musica techno è a volume altissimo, incalzante, aggressiva, adatta ad accompagnare il percorso in salita di chi deve mordere la vita.