La produzione agricola deve crescere del 60% nei prossimi 40 anni per venire incontro alla crescente domanda di cibo. E' quanto emerge dal rapporto 'Agricoltural Outloook' messo a punto da Fao e Ocse.
''Aumentare la produttività in un contesto al contrario poco favorevole al suo sviluppo, come il degrado ambientale e il cambiamento del clima - affermano Fao e Ocse - sarà un fattore chiave nel limitare i rialzi dei prezzi alimentari''.
I mercati internazionali delle commodity agricole sembra siano entrati in una fase più calma ma nel prossimo decennio i prezzi dei prodotti di base agricoli rimarranno sostenuti. Per questo Ocse e Fao lanciano un appello ai governi ''per ulteriori politiche che affrontino il nodo della produttività congiunta alla sostenibilità''.
Il rapporto fa notare che il 25% di tutta la terra coltivata è oltremodo degradata. Scarsità d'acqua a livelli critici è purtroppo una realta' in molti paesi. Parecchi stock ittici sono sfruttati in eccesso o sono a rischio. Ed e' ormai riconosciuto che gli eventi climatici estremi stanno diventando sempre piu' frequenti.
Secondo il rapporto, le aree coltivate nel prossimo decennio si espanderanno molto limitatamente e la maggiore produzione dovra' provenire appunto da un incremento della produttivita'.
Il rapporto prevede che la crescita della produzione agricola nel corso dei prossimi dieci anni sarà in media dell'1.7% l'anno, in calo rispetto al trend degli ultimi decenni di oltre il 2% l'anno. ''Maggiore produttività, una crescita eco-sostenibile e mercati piu' aperti saranno elementi essenziali per riuscire a soddisfare il fabbisogno alimentare e nutrizionale delle generazioni future'', dice il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria.
''Dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per far diminuire il numero delle persone che soffrono la fame - afferma a sua volta il direttore generale della Fao Jose' Graziano da Silva - Dobbiamo puntare ad aumentare una crescita produttiva sostenibile''.