Nato nel 1951 da una ricca famiglia di mercanti di Alessandria, Antonis Samaras, leader di Nuova democrazia e primo ministro incaricato greco, ha una formazione di economista perfezionata con gli studi negli Usa alla Harvard Business school.
Al liceo ad Atene fu amico intimo dell'ex primo ministro socialista George Papandreou, con il quale condivise addirittura una stanza. A unirli era l'opposizione alla dittatura dei colonnelli, al potere in Grecia dal 1967 al 1974.
All'età di 26 anni, Samaras divenne per la prima volta deputato per Nuova democrazia, il maggior partito di centrodestra. Nel 1989 fu ministro delle Finanze e poi ministro degli Esteri lo stesso anno, fino alle dimissioni nel 1992 per la sua posizione molto dura contro la Macedonia, l'ex repubblica jugoslava di cui Atene si opponeva a che assumesse lo stesso nome ufficiale di una regione greca.
Il leader conservatore fondò un proprio partito, la Primavera politica, ma nel 2004 si prese la rivincita con la riammissione in Nuova democrazia dopo la crisi di consensi per l'allora primo ministro conservatore Konstantinos Mitsotakis.
Nel 2009 Samaras sconfisse la figlia di Mitsotakis, Dora Bakogiannis, nella corsa per la leadership del partito, che lei lascio' subito dopo. Nel 2010, da leader dell'opposizione, non diede il suo appoggio al primo ministro Papandreou, suo vecchio amico, sulle prime misure di austerity del Fondo monetario internazionale e dell'Unione europea (pari a 110 miliardi), impedendo che fossero approvate. Di fronte alla prospettiva del fallimento, invece, nel 2011 fu favorevole alle misure della troika, pari a 130 miliardi di euro.
Le sue posizioni altalenanti ("Mister tentenna", lo hanno ribattezzato persino alcuni alleati) sull'austerity sono risultate ancora più irritanti agli occhi di chi considera Nuova democrazia, che ha governato la Grecia fino al 2009, il principale responsabile della crisi del debito.
Samaras, al lavoro per formare una coalizione di governo, ha incentrato il suo programma elettorale sulla creazione e sulla difesa del lavoro. Per lui la Grecia deve diventare un membro responsabile dell'Eurozona e a questo scopo negozierà con i creditori greci. "La dracma significherebbe la morte immediata", ha dichiarato alla tv greca.
Il premier incaricato ha aggiunto di voler ridurre le tasse e favorire investimenti europei nel Paese, annullare i tagli alle pensioni per i bisognosi, difendere i salari del settore privato. Ma dopo 35 anni in politica, in Grecia si chiedono se sia la persona giusta per rinnovare il Paese.