Eataly, il mega spazio dedicato al cibo


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'Mangiarsi' l'Italia

Al via 'Eataly', dal 21 giugno nell'ex Air Terminal Ostiense di Roma. Comprare o gustare, capire la qualità dei prodotti che consumiamo de

di Paola Scaramozzino

E' un evento ma non solo per gli appassionati dell'enogastronomia di eccellenza. Dopo una certa indecisione sulla data di inizio dovuta a una serie di intoppi burocratici, giovedì 21 giugno apre al pubblico nell'ex Air Terminal Ostiense di Roma, 'Eataly'. Con questo mega spazio dedicato al cibo, Oscar Farinetti ha tutte le intenzioni di replicare il grande successo avuto nella Grande Mela dove Eataly è il terzo luogo più visitato dopo l' Empire Buidling e il Met.

La struttura creata su un progetto di Julio Lafuente e inaugurata per i mondiali di calcio 'Italia '90' è rimasta in stato di abbandono per oltre 20 anni e ora ha subito una grande riqualificazione urbana: mentre le facciate sono ritornate come erano all'origine, all'interno sono stati realizzati 4 piani per complessivi 17 mila metri quadrati dedicati al cibo di massima eccellenza con la partecipazione degli orti Slow Food . Alcuni numeri: 23 luoghi di ristoro, 40 aree didattiche, 8 aule per i corsi, 14mila   prodotti in vendita, 8 luoghi di produzione a vista e poi sale riunioni ed aree expo e un centro congressi. Per funzionare, quest'enorme giostra del cibo si avvale di 557 collaboratori per lo più giovanissimi che si muovono velocemente fra ascensori a giorno e scale mobili. Arredo minimalista, grandi lampadari, toni dal grigio chiaro al color legno delle scaffalature, questo non è solo un luogo  per comprare o gustare ma per capire la qualità dei prodotti che consumiamo.

Così camminando su e giù per i piani, oltre a imbattersi nel ristorante delle verdure di Carmelo la Monica, prodotti a Km 0, la friggitoria 'salutista' dei fratelli Pasquale e Gaetano Torrente da Cetara, si può vedere e imparare a impastare il pane da mastri fornai con le migliori farine a pietra e con un lievito madre vecchio di 35 anni. La mozzarella di Bufala? Roberto Battaglia, produttore-allevatore di Caserta la realizza in diretta. Un uomo coraggioso per due aspetti: ha denunciato delinquenti della camorra che lo vessavano e si è lanciato in questa avventura. "Tutte le mattine arriverò qui dalla mia azienda. Ci credo, anzi ci crediamo e di questi tempi non è poco". Sempre della serie 'fatti davanti ai vostri occhi', la piadina romagnola dei fratelli Maioli da Cervia e gli sfoglini di Egidio Michelis che con la sua famiglia portano da Mondovì la loro tradizione delle paste ripiene fatte a mano. Inoltre dentro Eataly anche una birrificio artigianale dove vengono usati il luppolo e i cereali più pregiati. E poi il ristorante del pesce, della carne, la trattoria romana di Anna Dente, l'angolo del pollo, dei formaggi, dei salumi. La via del cioccolato, della pasta, del vino.

Tutto all'insegna del buono e del bello prodotto in Italia. E la bellezza appunto è il filo conduttore di questa sede, perché Farinetti è convinto che 'la bellezza salverà l'Italia'. Così l'ha voluta evocare nell'arte italiana esponendo 4 opere del pittore italo-francese Amedeo Modigliani; nella musica delle maggiori opere scritte dal '700 a oggi che 70 grandi schermi ad alta definizione diffondono fra i piani e nell'ironia della satira che è rappresentata da una mostra dal titolo 'Mangiarsi l'Italia'. "Ultimo, ma punto essenziale, è la bellezza agroalimentare del Lazio in una città come Roma che è fra le più belle del mondo", dice sorridendo l'ideatore che insieme a Carlo Petrini di Slow Food è stato in grado di creare un mercato controcorrente. La spesa? E' per tutte le tasche: si parte da 3 euro per un fritto fino alle 100 euro a persona nel ristorante Italia, ma spendendo poco o tanto la certezza è quella di avere un cibo sempre ai massimi livelli di qualità.