'Norma da rivedere'


Stampa

Il Copasir e il segreto di Stato

Applicarlo solo se sicurezza nazionale a rischio strage_capaci_296

La norma sul segreto di Stato va rivista. L'indicazione, secondo quanto comunica l’Adkronos, arriva dal Copasir che ha messo a punto una proposta di legge per modifiche alla legge 3 agosto 2007, n. 124, concernente il 'Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto di Stato'.

La notizia arriva pochi giorni dopo una lettera della Casa della memoria Manlio Milani per l’Unione familiari vittime per stragi al ministro dell’interno Annamaria Cancellieri. Molti armadi sono aperti,ma poco accessibili: secondo la missiva, anche quando viene meno il segreto di Stato, è difficile accedere all’interezza della documentazione. La storia della prima repubblica, e non solo, è resa dunque frammentaria, non completa, impedendo di fatto di chiarire una volta per tutte cosa è accaduto.

L’attuale normativa prevede che quando il presidente del Consiglio conferma l'opposizione del segreto di Stato, debba comunicare al Copasir le ''ragioni essenziali'' della propria scelta. Nei suoi lavori il Comitato parlamentare presieduto da Massimo D'Alema avrebbe riscontrato che tale norma non è pienamente corrispondente ai compiti che la stessa legge attribuisce al Comitato di Palazzo San Macuto.

Di fatto, in tutti i casi, acquisita la comunicazione, il Copasir avrebbe deliberato la richiesta di informazioni aggiuntive. Quindi, secondo il Comitato, occorre prevedere che al presidente e al vice presidente sia fornito, in aggiunta alle 'ragioni essenziali', anche l'intero quadro informativo in possesso del presidente del Consiglio.

La proposta del Copasir muove dalla logica di considerare il segreto di Stato come uno strumento eccezionale, da utilizzare solo in casi straordinari, nei quali sia a rischio la sicurezza nazionale.

In tali circostanze, tiene a sottolineare il Copasir nella proposta di legge di modifica della 124, è indispensabile che vi sia una condivisione delle valutazioni alla base della decisione, per esercitare il controllo parlamentare nel rispetto della distinzione dei ruoli e della responsabilità tra governo e Parlamento.

Viene anche proposto di eliminare il requisito dell'unanimità e di sostituirlo con un voto a maggioranza qualificata dei due terzi nelle deliberazioni del Comitato riguardo indagini sulla rispondenza dei comportamenti degli appartenenti ai Servizi di informazione per la sicurezza ai compiti istituzionali.