Gli italiani sono favorevoli in larga maggioranza al divorzio breve, le nuove norme all'esame della Camera che, in presenza di consensualita' e in assenza di prole, prevedono che si possa porre fine al matrimonio entro un anno dalla separazione. L'82% degli intervistati dall'Eurispes si e' infatti espresso a favore, mentre e' contrario il 15,8% le cui remore, spiega una nota, "sono probabilmente ascrivibili al credere profondamente nell'indissolubilita' del vincolo matrimoniale e al ritenere che abbassando le 'barriere all'uscita' del legame che regola la vita di una coppia sposata si possa portare le persone ad affrontare con piu' leggerezza questo passo".
La piu' alta percentuale dei favorevoli e' tra i giovanissimi, il 92%. Piu' restii ad accettare un provvedimento che semplifichi e velocizzi le procedure di divorzio sono le persone mature, e comunque anche tra i soggetti di 65 anni e oltre i favorevoli sono piu' numerosi dei contrari (71,1% contro 28,4%). Coloro che sono in possesso di titoli di studio medio-alti risultano in percentuali molto elevate a favore dell'introduzione del divorzio breve (l'83,7% dei diplomati e l'85,5% dei laureati). Al contrario, ad un basso livello di istruzione corrispondono percentuali piu' basse di soggetti favorevoli: il 74,5% dei privi di titolo o possessori di licenza elementare e il 75,6% dei possessori di licenza media.
Quanto all'orientamento politico, tra i soggetti di sinistra e tra quelli che non si riconoscono in nessun orientamento politico si trovano le quote piu' elevate di favorevoli (rispettivamente l'88,9% e l'87,9%), seguiti con breve scarto dai soggetti di centro-sinistra (85,6%). Fanno registrare una percentuale meno elevata gli intervistati di centro-destra (77,8%) e, ancor piu', quelli di destra (69,4%) e quelli di centro (62,3%).