Sempre più mitomani tra gli italiani: il disturbo è in crescita esponenziale. Un effetto collaterale 'psichiatrico' della difficile situazione sociale, in particolare delle incertezze per il futuro. L'insoddisfazione per la propria realtà di vita e la mancanza di prospettive formano, infatti, un pericoloso mix per personalità a rischio. Il risultato è la 'costruzione' di una realtà parallela in cui si è, nel bene e nel male, protagonisti. Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, psichiatra dell'università di Chieti, riferendosi anche al recente caso della professoressa di Brindisi che, nell'ultimo giorno di scuola, ha lanciato un falso allarme bomba in un istituto non lontano dalla 'Morvillo - Falcone', teatro del tragico attentato che ha ucciso una studentessa.
"Il mitomane è affetto dalla smania di protagonismo, è mosso dalla possibilità di diventare centrale per qualcosa o per qualcuno", precisa l'esperto. Ma la sua percezione della realtà è totalmente alterata. "Si costruisce una rappresentazione virtuale in cui la propria figura è fondamentale. Nella realtà questo si trasforma generalmente in un gigantesco boomerang, con una forte perdita di credibilità, che, però, il processo psicotico non contempla", afferma.
Le condizioni sociali di oggi, in cui è difficile vedersi proiettati nel futuro, sottolinea l'esperto, "rappresentano un terreno fertilissimo per l'esplosione di questo tipo di disturbi, non a caso in crescita esponenziale. Questo perché più aumenta l'incertezza, più aumenta la vulnerabilità, più cresce il bisogno delle persone fragili, malate di darsi un'importanza e un ruolo nell'immediato". La propria immagine fantasticata, così, ha il sopravvento. Non è facile quantificare l'aumento dl fenomeno. "Vediamo però - evidenzia Di Giannantonio - che è cresciuto del 18% l'uso di ansiolitici e antidepressivi. Questo vuol dire che le persone cercano nei farmaci conferme e sostegno alla loro identità che traballa. E la mitomania è un disturbo che riguarda proprio l'identità".