Terremoto in Emilia


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Danni economici e psiche umana

Il sisma visto dallo psicologo s

di Nello di Costanzo
(aniello.dicostanzo@rai.it)

Gli ingenti danni economici subiti dalle zone terremotate con il crollo di numerosi capannoni industriali, la chiusura di aziende e la perdita di posti di lavoro suggeriscono una prospettiva futura di enorme disagio. Secondo la Cgil Emilia Romagna sono 3.500 i siti produttivi collassati o inagibili. Ventimila le persone rimaste senza impiego: 5mila nella meccanica, 8mila tra alimentare e biomedicale, 2mila nella ceramica. Senza contare gli addetti all’agroalimentare e alla green economy. Un grande disastro occupazionale. Ma anche finanziario. Basta pensare che solo la filiera del Grana Padano ha registrato circa 70 milioni di danni. Per capire meglio le conseguenze di questo disastro economico-occupazionale anche da un punto di vista psicologico, Televideo Rai ha intervistato Emanuele Mingione, psicologo-psicoterapeuta e responsabile, insieme ad altri colleghi, dei siti www.iopsicologo.it e www.niente-panico.it, in questi giorni attivamente impegnato sui luoghi del sisma.

I danni economici in Emilia quali ripercussioni psicologiche possono avere sulle persone?
Un dramma come il terremoto porta non solo ad una perdita di quello che si ha ma anche di quello che si è. L’individuo, infatti, non solo perde in possesso e in capacità d’acquisto ma vede svanire tutta una serie di certezze ed aspirazioni personali. In un attimo la realtà che si vive va in frantumi. Tutti i punti di riferimento vacillano e le sicurezze crollano. Trovarsi senza occupazione, dopo anni di lavoro, di apprendistato e di studio, da un lato significa non avere più uno stipendio che possa garantire una qualità dignitosa di vita personale e familiare e dall’altro porta ad uno smarrimento dell’immagine che l’individuo ha di se stesso. Ad esempio, un operaio, che fino ad oggi aveva i suoi risparmi e si sentiva garante economicamente per la sua famiglia, con la perdita improvvisa del lavoro potrebbe iniziare a non sentirsi più utile. Con il termine utile, si vuole intendere l’avere un ruolo personale, familiare e sociale nel quale riconoscersi ed essere riconosciuto.

Cosa può comportare la perdita improvvisa dell’occupazione?
Il non lavorare più all’improvviso corrisponde ad una sorta di blocco della crescita psicosociale dell’individuo. La crisi economica, infatti, porta con sé un impoverimento delle rappresentazioni che la persona ha delle sue capacità e delle sue potenzialità. Vi è poi un aumento dei vissuti negativi e del calo dell’umore che, nei casi limite, può portare a gesti estremi, come il suicidio. Inoltre, l’ingenza dei danni subiti in Emilia fa ipotizzare che i tempi per un’effettiva ripresa socio-economica possano essere molto lunghi, elevando i livelli d’angoscia dei cittadini.

Cosa possono fare gli psicologi in questi momenti?
Il nostro intervento è principalmente di sostegno psicologico ai cittadini, piuttosto che un’azione terapeutica classica. Non si tratta di dare interpretazioni, né di creare un setting psicoterapeutico ma di sapere ascoltare e di essere presenti, di accompagnare e di condividere. Infatti, il terremoto porta forti traumi alla psiche, in quanto crollano all’improvviso anche le certezze interne degli individui. Non a caso, un accadimento del genere rientra in quelli che la psicologia definisce “eventi paranormativi”, ovvero le situazioni che, non essendo accompagnate da una serie di aspettative, sconvolgono il sistema nella sua interezza. Le persone, quindi, non si trovano in alcun modo preparate ad affrontare un episodio del genere e la sensazione di sentirsi la terra tremare sotto i piedi le accompagnerà per molto tempo. Quindi, il ruolo degli psicologi è quello di contenere l’emotività e l’angoscia.

Cosa accade psicologicamente alle vittime di un terremoto?
La persona è come se restasse in uno stato di ipervigilanza continua, una sorta di costante allerta, cosa che può durare mesi o addirittura anni, portando non solo ad un calo dell’umore, ma anche ad un aumento dei livelli di stress. Inoltre, il vivere da sfollati e la paura di aver perso tutto con tanta facilità, accompagnati da un forte senso di impotenza, creano turbamenti e vissuti negativi. Sembra che, oltre alla casa, siano anche sogni, aspirazioni e il futuro stesso a frantumarsi. Angoscia, panico, paura, crisi di pianto, insonnia, palpitazioni sono fenomeni molto naturali in queste circostanze. La psiche non è pronta, per così dire, ad affrontare un evento così tragico. Ci si trova davanti ad un problema nuovo e per trovare soluzioni adatte e adeguate strategie di coping vi è bisogno di tempo. La casa, le mura, il tetto sono gli emblemi e i simboli della protezione, del rifugio, della sicurezza. Quando questi si sbriciolano sotto gli occhi, anche l’architettura psichica precipita e l’io ne esce altrettanto squarciato, almeno quanto le rovine del terremoto. Inoltre, vanno considerati i disturbi a lungo termine, che non si manifestano nell’immediato, come ad esempio gli incubi notturni e diurni, che possono apparire con più insistenza in un tempo successivo all’evento traumatico e protrarsi anche a lungo.

In che modo si può superare il tutto?
E’ necessario un lungo lavoro di elaborazione di quanto si è vissuto per ritrovare quella minima serenità che consenta di riprendere a vivere. Il fatto che per molte persone la vita non possa essere uguale a quella di prima rende l’esperienza del sisma analoga a quella del lutto. Occorre un certo tempo perché il dolore e la paura scompaiano. Ovvero, è giusto che il dolore sia vissuto, e non negato, per poter essere realmente rielaborato. Per tale motivo credo che gli psicologi abbiano poco da dire alle vittime, ma abbiano invece molto da ascoltare, affinché un po’ dell’orrore vissuto possa essere evacuato attraverso le parole, i racconti, le testimonianze. Inoltre, l’intervento psicologico è rivolto anche a tutti coloro che semplicemente hanno “sentito la scossa”, in quanto anche vivere il “tremare” porta con sé ansie e vissuti d’angosce.

Ci spieghi la mobilitazione on-line degli psicologi per l’emergenza in Emilia
Il sito www.iopsicologo.it, attraverso il portale www.niente-panico.it, ha offerto alla Protezione civile dell’Emilia e ai comuni colpiti dal sisma un servizio di consulenze psicologiche gratuite on-line di primo-soccorso e di sostegno, tramite l’utilizzo di e-mail e di Skype. Avere l’opportunità di poter parlare con uno specialista del proprio disagio psicologico ed avere maggiori informazioni su come affrontarlo risulta uno degli obiettivi principali di questa iniziativa.