L'altra faccia degli Europei 2012


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Il massacro dei cani in Ucraina

Un video-shock del reporter italiano Andrea Cisternino, delegato Oipa; la protesta degli 'Animalisti italiani onlus' a Roma s

di Cinzia Gorini

Un pallone sporco di sangue. Un pallone che rappresenta lo sport più bello del mondo, secondo molti, e il più seguito in assoluto: il calcio.

E’ con questa immagine che si apre il video-denuncia del reporter animalista Andrea Cisternino sul massacro di randagi in Ucraina, Paese che, con la Polonia, a giugno ospiterà i campionati europei di calcio indetti dalla Uefa.

“L’uccisione di cani e di gatti in Ucraina è un problema decennale -spiega Cisternino, delegato Oipa a Kiev- che ha assunto proporzioni enormi in vista degli Europei 2012, soprattutto nelle città dove si svolgeranno le partite”. A Kiev, continua, c’erano 12 mila cani senza padrone per le strade, ora non se ne vedono praticamente più. Anche a Leopoli, altra città dove si disputeranno le partite, i randagi sono praticamente spariti.

Intanto, mercoledì, c’è stato un sit in degli animalisti davanti all'Ambasciata Ucraina a Roma. L' 'Associazione 'Animalisti Italiani Onlus' riferisce che i manifestanti hanno consegnato "una dura lettera di protesta all'ambasciatore ucraino in Italia" per chiedere il rispetto dei diritti degli animali e dei diritti umani. A scatenare la protesta degli animalisti l'atteggiamento dell'Ucraina nei confronti dei cani randagi ma anche il caso dell'ex premier Yulia Tymoshenko. Gli animalisti chiedono che la Nazionale italiana, il mondo dello sport e le cariche istituzionali domandino il rispetto dei diritti fondamentali alla vita degli animali e degli uomini. Per questo si sono rivolti in particolare al presidente della Figc Giancarlo Abete, e al ct della Nazionale italiana Cesare Prandelli, "affinché accolgano la nostra richiesta di osservare un minuto di silenzio prima di ogni partita e di indossare la fascia di lutto in memoria dei 30.000 randagi uccisi". "Chiediamo altresi' - aggiungono - di riferire le nostre richieste alla rosa dei calciatori che sarà annunciata a breve e di coinvolgere il presidente dell'Uefa, Michel Platinì affinché tutte le squadre in gara osservino le stesse forme rispetto in memoria degli animali".

Ma torniamo al video-denuncia realizzato da Andrea Cisternino. Il reporter italiano, in prima fila per i diritti degli animali, ha realizzato il documentario coadiuvato da animalisti ucraini fotografando, filmando, casi di cani uccisi. Molti torturati. Buttati in fornetti crematori mobili che girano di quartiere in quartiere già dall’epoca della presidenza Timoshenko, spiega. E poi fosse comuni. Carcasse buttate tra i rifiuti, chiuse in sacchi per l’immondizia. Tra i documenti, alcuni atroci, di animali uccisi o torturati, anche cuccioli.

“I cani muoiono con gli occhi aperti -dice Cisternino,- come per domandare il perché di una sorte così atroce”. Anche i gatti sono spariti, continua il reporter italiano che vive a Kiev. Di loro poche immagini: sono più piccoli. I loro resti non si vedono spesso perché si nascondono per morire.

Il Governo Ucraino nega ogni coinvolgimento nel massacro di randagi. La Uefa, pochi mesi fa, a novembre, in accordo con il ministero dell’Ambiente Ucraino si è resa disponibile a sovvenzionare campagne di sterilizzazione. Ma i campionati sono a giugno e tra i cani uccisi da “dog hunter” ucraini ci sono anche gruppi di animali sterilizzati, riconoscibili, spiega Cisternino, dal collare rosso imposto loro dai volontari che li seguono.

Intanto, in Ucraina, solo uno tra i “dog hunter” , noto uccisore e torturatore di almeno un centinaio di randagi, è sotto accusa.

Giugno è alle porte. Gli Euro 2012 pure. In questi giorni dovrebbe essere inaugurato, finalmente, un ‘canile di Stato’, in Ucraina. Che dire? Meglio tardi che mai? Cisternino, in contemporanea al video-denuncia che raccoglie testimonianze del massacro di cani in Ucraina, a Roma, ha presentato un suo libro fotografico dedicato ai Randagi, uomini e animali. Con Cisternino, il presidente Oipa Italia Massimo Comparotto, che ha lanciato numerosi appelli al mondo dell’informazione sportiva e non solo, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione dell'uccsione dei randagi in Ucraina.

Ma chiudiamo con un segno di speranza, parlando dei randagi sopravvissuti e salvati dai volontari ucraini aiutati da animalisti italiani e di altri Paesi. Ecco Ciliegia, una lupetta alla quale hanno sparato mentre allattava i suoi 6 cuccili. I suoi piccoli sono stati massacrati. Lei è sopravvissuta. Un paio di pallottole in corpo. Ma ora è in Italia, a Milano, dove è stata adottata. Non è stato facile farla uscire dall’Ucraina, ma gli animalisti ucraini, italiani e l'Oipa ce l’hanno fatta. Ciliegia ora è salva.