di Rita Piccolini
(r.piccolini@rai.it)La crisi economica e la “tragedia greca”. La culla della nostra civiltà che rischia l’uscita dall’eurozona e di fatto dall’Europa. Un intero popolo, quello greco, allo sbando, costretto a tornare alle urne solo dopo un mese dalle precedenti elezioni perché privo di una rappresentanza politica salda e pronta a interloquire con Bruxelles. E’ una situazione che provoca incredulità e sgomento perché è in Grecia che affondano le radici della nostra civiltà.
Un libro:”L’antichità. Grecia”, edito da EncycloMedia, e a cura di Umberto Eco, ci spiega gli eventi della nostra storia passata per aiutarci a rileggerla in chiave contemporanea. L’opera è stata presentata nei giorni scorsi al Salone del libro di Torino.
Duemila anni di storia, dalle origini della civiltà minoica alla fine dell’età ellenistica, vengono ripercorsi con rigore storiografico perché è proprio in quel lungo periodo che nascono e fioriscono idee e valori in cui possiamo riconoscerci: dai modelli di comportamento della mitologia greca alle forme di ragionamento e alle dimostrazioni geometriche, dal sistema politiche della democrazia ateniese alla versione eroica dello sport, dall’educazione alla speculazione filosofica nel perenne tentativo di dare ordine alla realtà. Molto di quello che noi ancora oggi viviamo nasce da lì e riscoprire con occhi moderni quello che già i nostri progenitori avevano analizzato e compreso non può che aiutarci a comprendere e a trovare il bandolo della matassa per uscire da una situazione in cui la vecchia Europa annaspa e rischia di naufragare. E’ un viaggio affascinante quello che Umberto Eco, con la collaborazione dei più prestigiosi esperti del mondo classico, ci propone. Dalle pagine di questo libro si rivive il miracolo greco in tutte le sue forme, si narrano le conquiste della conoscenza che sono alla base del nostro patrimonio culturale, ma si danno anche diverse e nuove chiavi di lettura, che mettono in evidenza che la nostra realtà attuale è condizionata dal passato nel bene, ma anche nel male, e che persino molti pregiudizi nascono da quelle epoche lontane. Un esempio: la misoginia del mondo greco che ancora caratterizza la nostra “sofisticata” società. O la presunzione che la democrazia si possa imporre o peggio esportare, e non debba invece fiorire dall’intima acquisizione di valori culturali, seppure per emulazione. “Abbiamo con questo definito i tratti ‘negativi’ del modello classico?- si interroga Umberto Eco nell’introduzione - per nulla. Questi tratti li abbiamo conosciuti e amati: è dalle figure più fosche della tragedia classica che la teoria moderna dell’inconscio ha tratto le sue metafore, e la letteratura come la pittura si sono abbondantemente abbeverate alle gesta tenebrose delle Medee e alle figure inquietanti delle Sirene… E’ che il mondo classico ha saputo vivere con intensità e senza infingimenti la dialettica del Bene e del Male, della forma e dell’informe, del limite e dell’infinito”. E qui tutta la modernità di un mondo molto più vicino a noi di quanto si possa immaginare.
Il libro, corposo, si divide in vari capitoli, e si occupa di Storia e Filosofia, naturalmente, ma anche di Mito e religione, Arti visive, Letteratura, Scienze e tecniche, Musica. Nello sfogliarne le pagine si prova quasi un senso di benessere e di appagamento. Tenere in mano il pesante volume crea quasi l’illusione di “possedere” quella cultura antica che è alla base della attuale, nella consapevolezza che lì dentro, ci sono tante risposte alle nostre curiosità e ai nostri dubbi, e chissà forse anche qualche risposta ai problemi attuali. Vengono delineate le contraddizioni della antica civiltà greca, ma quello che emerge è soprattutto la sua complessiva grandezza. E’ questa una certezza incontrovertibile che infonde coraggio e fa sperare che le attuali e drammatiche difficoltà di quel popolo e con esso della vecchia e stanca Europa siano superate. Che il coraggio, la razionalità, la capacità speculativa, la profondità del pensiero prevalgano sulla aride leggi della finanza e sulla spregiudicatezza della politica, ricordandoci del miracolo greco, per usare le stesse parole di Umberto Eco “la capacità di proporre un Bene e un Bello ideale, il meccanismo del ragionamento coerente, la perfezione delle figure geometriche, il trionfo della simmetria”.
Tra gli autori e curatori del volume: Antonio Banfi, Enrico Berti, Simone Beta, Marco Bettalli, Maurizio Bettini, Maddalena Bonelli, Tommaso Braccini, Aldo Brancacci, Roberto Brigati, Giuseppe Cambiano, Eva Cantarella, Carlotta Capuccino, Marcello Carastro, Daniela Castaldo, Antonio Clericuzio, Gilberto Corbellini, Pietro Corsi, Lorenzo Corti, Anna Lucia D'Agata, Mariella De Simone, Stefania De Vido, Giovanni Di Pasquale, Umberto Eco, Doralice Fabiano, Riccardo Fedriga, Stefano Ferrucci, Cristiana Franco, Valentina Gazzaniga, Claudia Guerrini, Claudia Macerola, Loredana Mancini, Giovanni Manetti, Luca Marconi, Federico Minzoni, Massimo Nafissi, Simonetta Nannini, Marella Nappi, Roberto Nicolai, Francesco Pelosi, Carlo Pernigotti, Gabriella Pironti, Giuseppe Pucci, Massimo Raffa, Donatella Restani, Eleonora Rocconi, Eugenia Salza Prina Ricotti, Michela Sassi, Carlo Serra, Luca Simeoni, Giorgio Strano, Paolo Togni, Isabella Tondo, Mario Vegetti, James Warren.