Sisma di magnitudo 6 tra Ferrara e Bologna


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Forte terremoto in Emilia, 7 morti

Decine di feriti, migliaia gli sfollati terremoto_emilia_296

Una scossa di magnitudo 6, forte quasi quanto quella che il 6 aprile 2009 distrusse L'Aquila, ha fatto tremare alle 4.05 il Nord Italia, seminando morte e distruzione. L'Emilia-Romagna la regione più colpita, dove si registrano sette vittime, una cinquantina di feriti lievi e ingenti danni a chiese ed edifici storici. L'epicentro 36 chilometri a nord di Bologna - dove la gente é scesa in strada per la paura, ma non si registrano danni particolari - tra le province di Modena e Ferrara. Finale Emilia, nel Modenese, e Sant'Agostino nel Ferrarese, i centri più colpiti.

ANCORA UNA FORTE SCOSSA, 5,1; ALTRI CROLLI - Una nuova scossa di terremoto di forte intensità è stata avvertita nelle zone terremotate dell'Emilia-Romagna. A Sant'Agostino, in provincia di Ferrara, è crollato un'altra parte del municipio. Il sisma, durato diversi secondi, è stato avvertito anche a Bologna. La replica del terremoto della scorsa notte, verificatasi alle 15.18 di oggi, è stata di magnitudo 5.1, secondo quanto si apprende dall'Istituto di Geofisica. La scossa ha provocato nuovi crolli.

FINORA OLTRE 80 REPLICHE - Sono state oltre 80 le repliche del terremoto di magnitudo 5,9 avvenuta nel ferrarese. Le ultime registrate finora, di magnitudo fra circa i 4 e i 5, "rientrano negli eventi attesi dopo una scossa di quell'intensita", ha osservato il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Delle oltre 80 repliche registrate finora, sei o sette sono state piuttosto intese, con una magnitudo superiore a 4, per la maggior parte le scosse sono state di magnitudo compresa fra 3 e 4. L'elemento interessante, ha proseguito Amato, emerge dalla distribuzione delle repliche: "sono distribuite su un'area molto più estesa di quanto ci si aspetto in un terremoto di questo tipo, al punto che non si può escludere che si tratti di una singola faglia".

La Procura di Ferrara ha avviato indagini, dosponendo il sequestro delle aree delle aziende dove vi sono state le vittime. Gli accertamenti vengono fatti in relazione al rispetto delle normative antisismiche. Quattro vittime infatti sono operai, uccisi dal crollo dei capannoni in cui stavano lavorando proprio a Sant'Agostino: due alla Sant'Agostino Ceramiche, un'altro in una azienda di polistirolo a Ponte Rodoni di Bondeno e un altro ancora alla fonderia Tecopress di Dosso. Quest'ultimo è stato individuato sotto le macerie, ma non è ancora stato recuperato. Le altre due vittime sono una ultracentenaria di Sant'Agostino, morta sepolta dai calcinacci del suo casolare, e una tedesca di 37 anni che si trovava a Bologna per lavoro e che sarebbe morta per lo spavento. Il forte terremoto è stato seguito da due repliche di intensità minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44. Circa duecento, fino ad ora, gli interventi richiesti ai centralini del 118 tra Modena e Ferrara.

Evacuati i 35 pazienti dell'ospedale di Finale Emilia, tra cui una donna incinta, che é stata trasportata al policlinico modenese, mentre all'ospedale di Mirandola i pazienti sono stati fatti uscire dalle camere e sistemati in apposite strutture fuori dall'ospedale.

"In questo momento la nostra priorità assoluta è che le persone possano passare la notte in condizioni accettabili", ha detto il capo della Protezione civile, prefetto Franco Gabrielli, al termine del vertice sull'emergenza terremoto svoltosi in prefettura a Ferrara. "Stiamo chiedendo la dichiarazione di stato di emergenza nazionale in raccordo con il prefetto Gabrielli", ha aggiunto il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani. Tra morte e distruzione, il volto della speranza è quello di Vittoria, una bambina di 5 anni rimasta per due ore sotto le macerie della sua casa di Obici, frazione di Finale Emilia. Ad allertare i vigili del fuoco, che l'hanno estratta sana e salva dai calcinacci, una telefonata da New York di un parente dei vicini di casa.

PROTEZIONE CIVILE,SFOLLATI SONO TREMILA - Sono circa tremila, secondo le prime stime della Protezione civile, gli sfollati nei territori dell'Emilia-Romagna colpiti dal territorio. La maggior parte, circa 2.500, si trovano nel modenese, gli altri 500 in provincia di Ferrara.

Un messaggio e' giunto dal Papa. "Il mio affettuoso pensiero va anche alle care popolazioni dell'Emilia Romagna colpite poche ore fa da un terremoto. Sono spiritualmente vicino alle persone provate da questa calamità: imploriamo da Dio la misericordia per quanti sono morti e il sollievo nella sofferenza per i feriti", ha detto il pontefice.