di M.Vittoria De Matteis
mv.dematteis@rai.it
Il lavoro del futuro e il futuro del lavoro. Su questo interrogativo l’università si confronta con i soggetti che operano per lo sviluppo economico, parlando di opportunità d’impresa, bandi, agevolazioni finanziarie nazionali ed europee, ed offrendo la testimonianza di chi ce l’ha fatta: la Capitale ha appena ospitato il Simposio sull’Imprenditorialità organizzato congiuntamente dall’Entrepreneurial Laboratory (E-Lab) dell’Università di Bergamo e dal Dipartimento di Studi in Impresa, Governo e Filosofia dell’Università di Roma “Tor Vergata”. L’evento, patrocinato dall’Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA), dal Ministero dello Sviluppo Economico e dallo European Council for Small Business and Entrepreneurship (ECSB), ha previsto due momenti: dapprima un Seminario di divulgazione dei risultati di un’indagine compiuta a livello nazionale dal Gruppo di Studio e Attenzione AIDEA su “Creazione d’impresa e spirito imprenditoriale” riguardante la propensione all’imprenditorialità di 2.000 studenti universitari, la loro preparazione e le loro percezioni sul tema. A seguire, una Tavola rotonda che ha visto la partecipazione di imprenditori e rappresentanti istituzionali in un dialogo sociale di sensibilizzazione.
Poi il confronto è proseguito con un Workshop internazionale quale momento di approfondimento di tematiche scientifiche sull’imprenditorialità, con interventi da parte di illustri relatori ed esperti internazionali. Hanno preso parte all’evento, tra gli altri: Charlie Karlsson (Università svedese Jönköping Business School), Hans Hinterhuber (Università di Innsbruck) e Andrew Burke (Cranfield School of Management). Durante il workshop sono inoltre stati presentati e discussi selezionati lavori di ricerca da parte di docenti e giovani ricercatori, con commento dei relatori esteri.
Chi vuol mettersi in proprio deve saper misurare le azioni e definire le strategie adeguate al raggiungimento degli obiettivi prefissati. La categoria in sette anni si è quasi dimezzata (- 42%, fonte Istat), contrazione che scoraggia chi comincia da zero un’avventura aziendale, perciò è bene impadronirsi di tutti gli strumenti che occorrono a raccogliere le sfide - sempre più ardue - del mercato italiano, senza escludere le opportunità offerte da quello europeo. Il linguaggio usato nell’incontro capitolino usa termini quali ‘pre-incubazione’: pacchetto servizi integrati che consentono di beneficiare di un costante sostegno nella risoluzione dei problemi legati all’avvìo di una nuova attività. Si parla di ‘formazione’, che permette di individuare i punti di forza e debolezza e verificarne la fattibilità fino a realizzare il ‘business plan’, ovvero il percorso ‘dall’idea all’impresa’ per prevedere la possibilità di successo sul mercato.