Il risultato delle elezioni greche rende estremamente difficile la formazione di una coalizione di governo. Come leader del primo partito, sarà il capo dei conservatori di Nuova Democrazia, Antonis Samaras, a essere incaricato per primo di formare il futuro esecutivo.
Nuova Democrazia ha ottenuto il 18,8%, pari a 108 seggi grazie al premio di maggioranza. Ma l'unico altro partito da subito disponibile a un alleanza, il socialista Pasok, è arrivato terzo con il 13,9% e dispone solo di 41 seggi. Insieme i due partiti riuniscono 149 seggi, due di meno rispetto alla maggioranza minima necessaria di 151 seggi sui 300 del parlamento di Atene.
Serve dunque un altro partito e tutti gli occhi sono puntati su Sinistra Democratica, che ha il 6,10% e 19 seggi. Il suo leader, Fotis Kouvelis, si e' sempre detto filoeuropeo, ma ieri sera ha escluso di entrare in una coalizione con Nuova Democrazia e Pasok.
Se Samaras non riuscirà a formare una coalizione entro giovedì l'incarico passerà automaticamente al leader del secondo partito, Alexis Tsipras della Coalizione della Sinistra Radicale (Syriza) che ha il 16,7% e 52 seggi. Syriza ha fatto campagna elettorale contro il prestito internazionale e dice di voler formare una coalizione con i partiti che si oppongono alle misure di austerità.
Anche questa è però una scommessa praticamente impossibile: escludendo Nuova Democrazia e Pasok, per arrivare a 151 seggi bisognerebbe mettere insieme Syriza (52 seggi), i nazionalisti del partito di destra Greci Indipendenti (33 seggi), i comunisti del Kke (26 seggi), Sinistra Democratica (19 seggi), ma anche il partito neonazista Alba Dorata (21 seggi). Se anche Tsipras non riuscisse a formare una coalizione entro tre giorni, sarebbe il leader socialista Evangelos Venizelos a fare il terzo tentativo. Fallito il quale si tornerebbe a votare, probabilmente il 17 giugno.