di Maurizio Righetti
Prima in Italia a mettersi in linea con leggi e finanziamenti di altri paesi del Vecchio Continente e con le raccomandazioni dell’Unione Europea, la Regione Lazio ha definitivamente approvato il Piano regionale in favore dei malati di Alzheimer. Un provvedimento che nel suo lungo, ma abbastanza veloce iter, ha riscontrato i consensi di malati, familiari, operatori sanitari, associazioni, caregiver e l’interesse della stessa opposizione che si è limitata all’astensione per sole perplessità sui criteri applicativi.
Alessandra Mandarelli: “Lazio modello normativo ed assistenziale virtuoso”
La nuova legge, la cui denominazione specifica è “Piano regionale in favore dei soggetti affetti da Alzheimer-Perusini e altre forme di demenza”, punta all’integrazione e al miglioramento della rete dei servizi socio-sanitari regionali, alla diagnosi precoce e all’assistenza di pazienti e famiglie. “L’emergenza Alzheimer, nel Lazio, – ha commentato la presidente della commissione Sanità Alessandra Mandarelli, cha ha fortemente voluto il provvedimento – potrà ora essere gestita in modo concreto attraverso una legge dedicata. Abbiamo ottenuto un risultato importante, che pone il Lazio come ‘modello’ normativo ed assistenziale virtuoso, in risposta alla patologia di Alzheimer ed al monito europeo. Da adesso in avanti, sarà possibile attuare un programma di azioni concrete, di integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale, partendo dal riconoscimento della centralità del paziente e della sua famiglia. Le Istituzioni hanno il dovere di contribuire e rispondere alle criticità e la Regione Lazio, oggi, ha dato prova, nuovamente, di concretezza e sollecitudine. Il prossimo step fondamentale sarà lavorare con i direttori delle Asl ed i responsabili di medicina territoriale, affinché il piano si realizzi sul territorio”.
Giulia Rodano: “Abbiamo svolto un lavoro importante”
Una legge giusta anche secondo l’opposizione (che si è astenuta in fase di voto) che resta però critica sulle modalità di attuazione. “Il lavoro svolto è senz’altro importante” ha dichiarato Giulia Rodano, consigliere Idv e vicepresidente della commissione Sanità. “Tuttavia - ha proseguito - la legge soffre di una contraddizione insanabile: quella sancita dall’articolo 20 che vincola l’applicazione della norma alla volontà del commissario straordinario al piano di rientro. Una clausola che quindi impedisce di attuare la nuova normativa".
Renata Polverini: “Sistema capillare che favorisce assistenza e cure”
Sulla questione è intervenuta anche la governatrice Polverini: “Con questa normativa il Lazio è la prima regione a dotarsi di un piano dedicato all’Alzheimer e ad altre forme di demenza. Si compie così - ha aggiunto - un importante passo in avanti, dotando la nostra Regione di un sistema organico e capillare sul territorio in grado di garantire più efficacia all’assistenza e alla cura di queste malattie”.