Calcio \ Serie A


Stampa

Milan pari, Juve verso lo scudetto

La Roma travolta a Torino: 4-0. Fiorentina-Inter finisce senza gol vidal_296

di Claudio Presutti

Campionato quasi ai titoli di coda. Ago e filo in mano, la Juve può iniziare a cucirsi lo scudetto sul petto. Il rotondo 4-0 inflitto alla Roma nel posticipo, porta infatti i bianconeri a +3 sul Milan: considerate le 5 giornate che ancora restano, il calendario nettamente a favore della squadra di Conte e il 'declino' post Champions dei rossoneri, difficile non immaginare la Juve di nuovo sul tetto d'Italia.

Partita senza storia quella vista a Torino, con i giallorossi - ancora una volta sconcertanti - nel ruolo di sparring-partner, già al tappeto dopo appena 8'. Terrificante l'uno-due del cileno Arturo Vidal (prima doppietta in Italia) che abbatte rapidamente De Rossi e compagni: sinistro chirurgico su assist di De Ceglie (4'), splendido destro incrociato appena dentro l'area su invenzione dell'ex Vucinic. Dopo la pioggia, per i giallorossi arriva pure il diluvio. Altro inguardabile buco difensivo, Stekelenburg atterra Marchisio in area e viene espulso. E' rigore, che Pirlo trasforma (29') con qualche patema: la sua esecuzione viene parata dal neo entrato Curci, ma sulla respinta il più lesto è ancora il centrocampista bianconero. Roma inesistente (nessuna occasione creata in tutta la partita) e ridotta in dieci: a fine 1° tempo la sentenza è già scritta. La ripresa (una formalità) regala alla Juve altri sorrisi, con il poker firmato da Marchisio (53') con un'imparabile stoccata dal limite. Alla festa partecipa anche 'la bandiera' Del Piero (presenza n.701), che sostituisce Quagliarella al 61' ma non trova di fronte l'amico e rivale di tante battaglie Francesco Totti, lasciato 'misteriosamente' in panchina da Luis Enrique.

Il Milan con un sussulto d'orgoglio nel finale acciuffa il Bologna evitando la seconda sconfitta di fila in casa grazie al gol di Ibrahimovic (90'). In avvio la squadra di Allegri sembra voler chiudere subito la pratica, ma qualche errore di misura (Ibra si divora una clamorosa occasione) e il momento di forma approssimativo, rendono facile il compito del Bologna che si difende con ordine e inizia a rendersi pericoloso in avanti. Prima Abate salva su Ramirez, poi un errore di Van Bommel regala palla a Diamanti, fuga sulla destra e assist per Ramirez che stoppa e batte il portiere rossonero (25') gelando San Siro. I rossoneri accusano il colpo, provano a reagire ma non sfondano e soffrono le veloci ripartenze dei felsinei: Mudingayi sfiora la rete, mentre Cassano,appena entrato, serve Ibra che va in gol ma a gioco fermo per un fuorigioco più che dubbio. L'assalto finale del Milan sembra senza fortuna e l'espulsione di Bonera all'82' pare avvalorare questa tesi. Invece al 90' arriva il pari: cross di Emanuelson, il portiere Agliardi non è impeccabile e Ibra da due passi lo fredda con un piattone di destro. Nel convulso recupero i campioni d'Italia sfiorano addirittura il gol vittoria ma resta l'1-1 e un misero, amaro punto che rischia di mettere la parola 'fine' sul duello tricolore.

Finisce con un pari tutto sommato giusto il match dell'Olimpico tra la Lazio e il Lecce. Occasioni da una parte e dall'altra, con i salentini che grazie agli scatenati Muriel e Cuadrado provano a fare il colpo "salvezza". Gli uomini di Reja invece gagliardamente 'tengono botta' per restare agganciati al terzo posto che vale oro (leggi Champions), specie con il volitivo Candreva. Le reti arrivano però negli ultimi minuti. Romani in vantaggio all'82': cross di Scaloni, perfetto stacco aereo di Matuzalem che di testa batte Benassi. I giallorossi pugliesi però non ci stanno e nel recupero ottengono il meritato pari al 91' grazie al bulgaro Bojinov, dopo una serie di batti e ribatti in area. Lazio così sempre saldamente al 3° posto e Lecce ora ad un solo punto dal quart'ultimo posto che significa salvezza.

Una salvezza che diventa di ora in ora più complessa invece per il Genoa, alle prese con una crisi pesantissima e con la clamorosa contestazione dei tifosi (fumogeni, petardi, minacce di invasione...) che hanno costretto l'arbitro Tagliavento a sospendere per quasi 45' la partita, al minuto 53 con il punteggio sullo 0-4 per il Siena. Gli ultras si sono piazzati in tribuna sopra al tunnel che porta agli spogliatoi, costringendo i giocatori del Genoa a sfilarsi le maglie ("indegni") dopo lunghi conciliaboli prima con capitan Marco Rossi e poi con Sculli. La partita poi è, fortunatamente, ripresa e portata a termine (punteggio 1-4), con i tifosi rossoblù che hanno dato le spalle al terreno di gioco per tutta la prosecuzione del match. A Marassi dunque altra brutta pagina per il calcio italiano. Per la cronaca le reti sono state realizzate da Brienza (17'), Destro (19'), ancora Brienza (37'), Grossi (49') e infine l'autogol di Del Grosso in favore dei liguri (79').

Al Manuzzi il Cesena pareggia 2-2 con il Palermo e, praticamente, deve dire addio alla serie A, anche se per la matematica c'è ancora un briciolo di speranza. Siciliani,praticamente salvi, in vantaggio al 20' con Bertolo che riceve palla da Munoz e batte Antonioli. Pari romagnolo con Santana (26') al termine di una bella azione personale. Bianconeri in vantaggio con Rennella che in area stoppa di petto e trafigge Viviano. Il definitivo pari rosanero arriva in chiusura di primo tempo, grazie ad un forte colpo di testa del difensore argentino Silvestre (48'). E' il 2-2 che chiude il match.

Nell'anticipo delle ore 12.30 passettino in avanti verso la salvezza della Fiorentina che in casa fa 0-0 contro l'Inter, ma alla fine è proprio la squadra di Delio Rossi a recriminare per l'occasione persa dato che al 67' Liajic si è visto respingere un calcio di rigore da Julio Cesar. I viola, viste le assenze di Jovetic, Amauri e Vargas, si presentano in avanti con il rientrante Cerci e Liajic,mentre Stramaccioni si affida ad uno schieramento super-offensivo con Alvarez-Forlan e Zarate a supporto della punta centrale Milito. I nerazzurri comandano il gioco senza però pungere, mentre i gigliati sono più pericolosi in contropiede. L'unico tiro in porta del primo tempo è di Forlan al 5'. L'episodio che potrebbe decidere il match arriva al 67': Kharja serve in area Lazzari che viene messo gù dal portiere interista. Per Valeri è rigore, ma Julio Cesar si riscatta respingendo il tiro rasoterra del serbo Liajic (69'). Occasioni poi per Nastasic e Milito ma il risultato non cambia. Brusca frenata nella rincorsa Champions per l'Inter, mentre la Fiorentina muove la classifica ma resta invischiata nei bassifondi della classifica.

Negli anticipi del sabato invece importantissimo passo in avanti in chiave salvezza del Parma che batte 3-0 il Cagliari e lo inguaia. In chiave Champions il Napoli, reduce da tre sconfitte di fila, torna al successo battendo 2-0 il Novara e si riavvicina al terzo posto, mentre l'Udinese soffre ma resiste a Verona con il Chievo (0-0) muovendo la classifica con un punto. Il Catania di Montella ha rilanciato le sue speranze europee regolando 2-0 l'Atalanta.