Città nuove


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Vivere a misura d'uomo

Ma anche di donna, bambino, anziano, disabile, straniero, etc m

di M. Vittoria De Matteis
mv.dematteis@rai.it

I temi dell’altra economia si fanno spazio dal basso e chiedono attenzioni anche nelle istituzioni: si è parlato di Smart cities e connessione delle reti, mobilità sostenibile e riuso degli spazi urbani (ex depositi Atac, vecchie aree industriali, caserme, etc), decentramento e gestione del ciclo dei rifiuti ma anche di sicurezza e antimafia locale. Il tutto per adeguare Roma agli standard contemporanei delle città europee, riqualificando aree pubbliche che vengono sottratte all’abbandono o al degrado, e che tornano ad essere utilizzate dai cittadini.

Si è tenuto, al ‘Teatro della Cometa’ della Capitale, “Roma per piacere - sei idee per cambiare la città”: un confronto di competenze e idee innovative per migliorare la qualità della vita metropolitana. E’ intervenuto il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Circa 100 parchi gioco da realizzare entro il 2013 su tutto il territorio provinciale, 60 dei quali già inaugurati e altri da allestire o completare nei prossimi mesi. È questo l’obiettivo portato avanti dall’amministrazione provinciale e sostenuto, a partire dall’inizio del 2012, attraverso un Bando che prevede 50 nuove aree gioco, di cui 30 a Roma e 20 nei comuni della provincia, per un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro.

“In ogni parco giochi che realizziamo c’è una precisa idea di città e di territorio: un’idea che oppone la forza della solidarietà, il valore dell’incontro e della condivisione dei beni comuni all’egoismo e alla solitudine degli individui, producendo inclusione e rafforzando la percezione di essere comunità - dice Zingaretti - Ma c’è anche un impegno concreto e direttamente misurabile per costruire una città a misura di bambino, uno spazio urbano più accogliente per migliorare la sicurezza, la qualità della vita e il livello delle relazioni umane nei quartieri di Roma e in tanti Comuni”.

Gli fa eco Maurizio Carta, professore ordinario di Urbanistica all’Università di Palermo, sostenendo che non basta più agire sui motori di sviluppo, “La città che è oggi la forma prevalente dell’abitare (l’80% in Europa), assume sempre di più il ruolo di motore dello sviluppo. Ma la ‘città creativa’ dovrà essere essa stessa motore di sviluppo sostenibile, come ci indica l’ Agenda Europa 2020. Le città che investono in cultura dovranno integrare il dominio dei beni collettivi con quello dei capitali privati. Da un’ urbanistica ‘subprime’, orientata al consumo di suolo e all’erosione delle qualità ambientali, dobbiamo passare a una città fondata sul riciclo e su politiche urbane alimentate dall’ identità e dall’ innovazione culturale. Ma occorre mettere a punto un’efficace cinghia di trasmissione che ne distribuisca gli effetti. Le aree di trasformazione urbana – infrastrutture in disuso, vuoti urbani, centri storici – devono diventare ‘cluster creativi’ capaci di attivare la necessaria filiera tra iniziative economiche, sociali e infrastrutturali per realizzare progetti innovatori, implementati all’interno di strategie di sviluppo fondate sull’economia della cultura”.

E continua: “ Siamo circondati da nazioni che investono ingenti risorse sulla cultura per vincere la competizione globale, noi investiamo solo il 2,4% del Prodotto Interno Lordo in conoscenza, la Francia ne investe il 4,4% e gli Usa il 6,6%. Da urbanistica orientata a consumo di suolo, a città creative dove è piacevole stare. Secondo il ‘Better Life Index’ elaborato dall’ Ocse i settori dominanti non saranno le automobili, le navi o l’acciaio, ma l’industria del benessere di cui la cultura è fattore determinante. Un impegno indifferibile per governanti e gestori, pianificatori e progettisti, promotori e comunicatori, imprenditori e investitori sarà quello di creare città che siano luoghi desiderabili dove vivere”.

Ma la città eterna si estende fino al mare, di cui risente favorevolmente sotto l’aspetto climatico. La vicinanza al litorale laziale rende invidiabile la sua posizione geografica di Capitale europea. La riqualificazione del Lungomare di Ostia è la componente principale del progetto del Secondo Polo Turistico di Roma Capitale: pontile, porto ed entroterra saranno rivoluzionati. Il ‘Waterfront’ di Ostia, traduce la volontà di avere e di promuovere un forte turismo internazionale, nelle proposte avanzate dalla giunta comunale capitolina, non insensibile all’urgenza di rivalutare il suo patrimonio naturalistico.