di Rita Piccolini
Un binomio che non si può scindere. Salvare lo spazio senza rinunciare allo stile è la sfida accettata e vinta dai creativi che in questi giorni a Milano, al Salone internazionale del Mobile e dei complementi d’arredo del 2012, espongono le loro creazioni. Il massimo del virtuosismo creativo architetti e designer lo esprimono in cucina, il fulcro del focolare domestico, in cui per la prima volta ai Saloni viene riservato un grande spazio. Due immensi padiglioni per EuroCucina, International Kitchen , Furniture Exhibition e FTK-Technology for the Kitchen.
Spazio, stile e qualità dunque per rispondere a tre diverse esigenze: prima di tutto gli ambienti sempre più piccoli degli appartamenti cittadini, si richiedono veri e propri virtuosismi creativi per arredare adeguatamente spazi molto limiti; poi l’attenzione e la sensibilità ai temi ambientali molto sentita soprattutto dai più giovani . Bisogna risparmiare per salvaguardare l’ambiente e la qualità della nostra stessa vita. Ciò impone atteggiamenti consapevoli e virtuosi anche nell’impiego di materiali ecologici e persino del riciclo. I giovani di San Patrignano ad esempio hanno realizzato nella falegnameria della comunità oggetti di arredo disegnati da 30 architetti di fama internazionale utilizzando il vecchio legno delle botti; infine la necessità di rispondere a una maggiore domanda di qualità. In tempo di crisi infatti si assiste a un effetto paradosso: si tende a spendere di più per oggetti importanti, realizzati con materiali nobili e resistenti, quindi più costosi. Ma si tratta solo di un’apparente contraddizione. In realtà, come recita il vecchio proverbio “chi più spende meno spende”, acquistare oggetti che durino nel tempo è pur sempre una forma di risparmio oltre che una sicurezza psicologica:basta con l’effimero, basta con il provvisorio, basta con l’usa e getta.
E allora entrare in questi padiglioni dell’EuroCucina è veramente un viaggio nel paese delle meraviglie. Hi-tech e design al massimo della creatività. Espongono i nomi più prestigiosi del settore: Snaidero, con la Board di Pietro Arosio, o Scavolini con la Food shelh di Ora-Ito, la Hi Line Dada, di Ferruccio Laviani, la Matrix di Varenna e Livia per Fendi Casa. E’ un elenco lunghissimo di case molto note, ma anche di produttori con fatturati più bassi i cui prodotti sono raffinatissimi e di grandissima qualità. Elencarli sarebbe impossibile, ma tutti esprimono grande attenzione alla bellezza, coniugando qualità e prezzo.
Quello che più colpisce di queste creazioni è un unico grande comune denominatore: sono essenziali, sobrie, a tratti persino asettiche. I colori naturali, si va dal bianco al nero in tutte le sfumature, all’avorio, beige, crema fino al marrone scuro dei legni più pregiati, meraviglioso il fango che domina anche in molti settori dei padiglioni riservati al design. Poi vetri, cristalli, alluminio, acciaio. Legno laccato o a volte trattato anche solo con olii e resine vegetali, come quelli della Team 7, per un vero e totale rispetto dell’ambiente. Ma tanto rigore e tanta sobrietà non sono stucchevoli o rappresentano soltanto una tendenza momentanea di moda. Hanno una loro intrinseca ragion d’essere. Per esempio lasciare gli scaffali a vista, togliendo le ante e riducendo gli spessori, consente un risparmio dei materiali e crea un ambiente raffinato, perché solo un designer sa come dare “appeal” a una semplice mensola, che poi risulterà personalizzato e colorato dagli oggetti che ognuno di noi utilizzerà in cucina. Piante, frutta, verdure. Sarà la nostra vita a dare colore.
A delimitare lo spazio espositivo di Minacciolo ad esempio c’è una gigantesca, meravigliosa, coloratissima, parete realizzata da cassette impilate stracolme di pomodori rossi. L’effetto è gioioso e tanti curiosi si affollano a osservare la cucina economica, che si trascina tutto il sapore della tradizione, rivestita di nuove tecnologie, di dettagli raffinati e maestria artigianale. Ambienti, minimalisti, tradizionali, o classici che siano, ma sempre nella convinzione che più che mai la cucina è il centro della casa, della convivialità, degli affetti e dell’amicizia, a maggior ragione quando lo spazio è poco e finisce con il coincidere con quello del “living” tout court.