Priorità nuclei con minori, disabili e anziani


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Un Piano per la famiglia

E' il primo in Italia. Particolare attenzione ai nuclei numerosi o con persone non autosufficienti g

Il piano nazionale per la famiglia, il primo in Italia, e' pronto. Tre le priorita' del piano, che l'ansa ha potuto visionare: le famiglie con minori, in particolare quelle numerose (cioe' con 3 o piu' figli); i nuclei con disabili o anziani non autosufficienti; quelli con disagi conclamati sia nella coppia sia nelle relazioni genitori-figli che richiedano sostegni urgenti. Tra gli interventi previsti dal piano- che dopo il passaggio con le Regioni dovra' andare in consiglio dei Ministri per la valutazione finale-, la revisione dell'Isee (indicatore della situazione economica equivalente), considerando la valutazione del reddito in maniera favorevole alla famiglia e alla disabilita'. L'Isee e' di grande importanza per accedere ai servizi e alle agevolazioni. Il piano si pone l'obiettivo di "individuare una scala di equivalenza che sia il piu' possibile coerente con i dati statistici che fotografano la realta' attuale delle famiglie, in particolare con figli" e di "permettere una flessibilita' di intervento" per adattare l'Isee alle singole realta' familiari.

Per quanto riguarda il capitolo fondamentale dell'equita' fiscale, il piano non prevede interventi specifici ma rimanda al decreto legge sulle semplificazioni fiscali in discussione alla Camera. Per ora ci si limita a definire la necessita' di una fiscalita' che vada incontro ai bisogni delle famiglie.

Ampio spazio, invece, al lavoro di cura familiare, sia per quanto riguarda i servizi per la prima infanzia e i congedi che gli interventi sulla disabilita' e la non autosufficienza. Ancora, sostegno ai costi dell'educazione dei figli e al lavoro di cura delle "badanti". C'e' anche un capitolo dedicato ai consultori che prevede un potenziamento e una riorganizzazione di queste strutture, e uno dedicato all'immigrazione che prevede sostegni alle famiglie immigrate.

L'Italia, contrariamente ad altri paesi europei, non ha mai avuto un piano nazionale di politiche familiari, inteso come quadro organico e di medio termine di politiche rivolte alle famiglie. "Hanno largamente prevalso - si legge nella bozza del piano - interventi frammentari e di breve periodo, di corto raggio, volti a risolvere alcuni specifici problemi delle famiglie senza una considerazione complessiva del ruolo che esse svolgono nella nostra societa'". In particolare, si sottolinea, "sono state largamente sottovalutate le esigenze delle famiglie con figli". "Cio' non significa - si precisa - ignorare le esigenze delle varie forme di unione/convivenza che oggi emergono, anche e soprattutto come portato delle sfide di una societa' incerta e rischiosa, nella quale le relazioni sociali e familiari si fanno piu' fragili, provvisorie, bisognose di reti di sostegno".

Il piano, si sottolinea nella bozza, e' diventato ancor piu' importante alla luce della crisi economico-finanziaria, che ha chiamato le famiglie "a svolgere funzioni sociali di sostegno delle persone". Ma se la famiglia si e' fatta "ammortizzatore sociale", non vuol dire che essa "debba sopportare i costi di una crisi globale che mette in scacco lo stato sociale". Ecco, quindi, la necessita' di prevedere misure forti di sostegno.