Dimmi quanto alluminio consumi e ti diro' quanto ricco sei. Lo studio e' del Worldwatch Institute, una vera 'bibbia' sulla salute del mondo, che ha rilevato un aumento nella produzione mondiale di metalli del 14% nel 2010, ultimo anno per i quale ci sono dati disponibili. L'inversione di tendenza (se verra' confermata dalle prossime rilevazioni) sottolinea una rapida espansione dei Paesi in via di sviluppo, in testa India, Brasile e Cina anche se quest'ultima l'anno scorso ed i primi mesi di quest'anno, ha ridotto la sua velocita'.
L'aumento 14,3 per cento della produzione e' stato guidato non solo dai metalli comuni, come l' alluminio,l' arsenico, il cadmio, il cromo, il rame, l'oro,il piombo,il mercurio, il nichel e l'acciaio, ma anche dai meno noti metalli "emergenti" che trovano largo impiego nelle nuove tecnologie, come l'afnio utilizzato nei reattori nucleari e il renio, metallo chiave per la realizzazione dei motori a reazione. In aumento anche la produzione di acciaio dopo il forte calo registrato nel 2007-2009.
Non sorprende a questo punto che il consumo pro capite di metallo sia strettamente correlato con il prodotto interno lordo. Secondo uno studio redatto dallo US Geological Survey i Paesi dove il Pil pro capite e' inferiore a 5.000 dollari annui consumano meno di 5 chili di alluminio per persona, mentre quelli dove il Pil e' superiore hanno consumi che possono arrivare fino a 35 chilogrammi annui. Dove per consumo si intende la quantita' di metallo presente negli strumenti d'uso, dalla pellicola per alimenti alla bicicletta, ai tablet, alle auto.
Secondo i ricercatori una popolazione di 10 miliardi di persone potrebbe aver bisogno di 1,7 miliardi di chili di rame, una quantita' superiore all'attuale livello delle scorte che e' di 1,6 miliardi di kg. Il progresso nella riutilizzazione del metallo e' piu' lento di quanto non cresca la domanda. Secondo il rapporto il tasso di riciclaggio e' superiore del 50% in solo 18 dei 60 metalli oggetto della osservazione.
In particolare si ottengono buoni risultati nel recupero dei metalli presenti nei grandi oggetti, come le automobili ad esempio, mentre lascia molto a desiderare il recupero dei metalli pregiati utilizzati in prodotti piccoli e complessi come quelli elettronici.