Strategie anti-calamità


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Il super radar che 'vede' i tornado

Si punta ad allungare fino a un'ora la previsione d'impatto dei fenomeni v

Sapere prima, molto prima, se ci sara' una grandinata o un acquazzone torrenziale, da che parte e con che forza soffiera' il vento e' un desiderio condiviso da molti, dall'agricoltore alla protezione civile, dal pescatore alla torre di controllo di un aeroporto. Il cambiamento climatico, il riscaldamento della terra, hanno dato alla meteorologia un ruolo sempre piu' determinante, spronando la ricerca verso modelli statistico-matematici piu' precisi. Negli Stati Uniti dove ormai le devastazioni causate dai tornado hanno una drammatica e continua ricorrenza (nell'Oregon gli ultimi due hanno raso al suolo un paio di villaggi), la meteorologia punta oltre che sulla statistica, sull'osservazione diretta e l'individuazione sempre piu' circostanziata di quei fenomeni che potrebbero degenerare in tempeste distruttive.

I ricecatori del NOAA (National Oceanic ad Atmospheric Administratio) stanno lavorando per migliorare radar, satelliti e super computer in modo da poter allungare i tempi di previsione dei tornado e per meglio determinare la forza degli uragani e le possibili inondazioni. I progressi ci sono e gli esperti ritengono che entro 10 anni sara' possibile dare l'allarme-tornado fino ad un'ora prima, dando il tempo alla gente di saltare in auto e cercare un posto piu' tranquillo.

Doug Forsyth, meteorologo a capo degli esperti del NOAA, ha detto che si stanno concentrando gli sforzi per migliorare la capacita' di osservazione attraverso i radar, lo strumento principale che consente di individuare le trombe d'aria distruttive anticipandone il percorso. Il super-radar funziona inviando delle onde radio che si riflettono sulle gocce di pioggia, insetti e polvere; la velocita' di "ritorno" delle onde radio viene analizzata dal computer che determina quindi dove e in quanto tempo arrivera' la perturbazione.

I primi tentativi di abbinamento del radar ai sistemi di rilevazione, come le stazioni del vento distribuite sul territorio, furono fatti da due ricercatori del NOAA nel 1973 che ebbero modo di osservare l'aumento della velocita' dei dati in uscita ed in ingresso dell'apparato radar. Mettendo i dati ricevuti in relazione alla posizione del tornado rilevato, i ricercatori hanno quindi eleborato un indice TVS (Signature Vortex Tornadic) utilizzato come unita' di misura di previsione. Il risultato e' stato che mentre all'epoca la media di previsione sull'arrivo di un tornado era di 3 minuti e mezzo oggi si e' arrivati quasi a 15 minuti. Sulla buona strada per arrivare all'ora auspicata.