Le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi 2011


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Imprenditori più 'poveri' dei dipendenti

Solo un italiano su cento denuncia oltre 100mila euro modello_unico_296

"Solo l'un per cento dei contribuenti dichiara redditi superiori ai 100mila euro". Non schioda da questa misera percentuale l'ultima quota Irpef per classi di reddito. Lo conferma il Dipartimento delle Finanze che pubblica le statistiche sulle dichiarazioni relative all'anno d'imposta 2010.

"Da quest'anno - si legge in un comunicato - viene pubblicata anche l'informazione relativa ai soggetti con redditi dichiarati superiori ai 300mila euro: si tratta di 30.590 soggetti, pari allo 0,07 per cento del totale dei contribuenti, che rappresentano la platea potenziale del contributo di solidarietà del 3 per cento che verrà applicato negli anni d'imposta 2011-2013.

La distribuzione per classi di reddito - rimarca il Dipartimento - è in linea con l'anno precedente. Dall'analisi per tipologia di reddito, si legge ancora nel comunicato, "emerge che i lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 41.320 euro, mentre il reddito medio dichiarato dagli imprenditori è pari a 18.170 euro. Il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 19.810 euro, quello dei pensionati pari a 14.980 euro e, infine, il reddito medio da partecipazione è stato pari a 16.500 euro".

"La distribuzione per classi di reddito - si legge nel comunicato - mostra che un terzo dei contribuenti (circa 14 milioni) non supera un reddito complessivo lordo di 10mila euro e circa la metà (49 per cento, pari a 20,2 milioni) non supera i 15mila euro. Il 30 per cento dei contribuenti dichiara redditi compresi tra i 15mila ed i 26mila euro, il 20 per cento dichiara redditi compresi tra i 26mila ed i 100mila euro".

Tornando alle tipologie di redditi, quello medio d'impresa, ricalcolato tenendo conto delle sole imprese che operano per tutti i 365 giorni dell'anno ed al lordo delle quote attribuite ai familiari collaboratori, sale a 22.080 euro.

Il confronto con l'anno d'imposta 2009 mostra una crescita dei redditi medi d'impresa (+3,8 per cento) da lavoro autonomo (+3,6 per cento) da partecipazione (+2,1 per cento) da pensione (+2,6 per cento) in misura maggiore del reddito medio complessivo (+1,2 per cento), mentre il reddito medio da lavoro dipendente cresce solo dello 0,1 per cento.

Rispetto al reddito da lavoro dipendente si segnala il notevole incremento delle somme erogate per incrementi di produttività, soggette a tassazione sostitutiva dell'Irpef con aliquota agevolata pari al 10 per cento, che raggiungono nel 2010 il valore di circa 10 miliardi di euro. Hanno usufruito di tale agevolazione circa 6 milioni di dipendenti, con un importo imponibile medio di 1.700 euro.

Tenendo conto di tali somme si ottiene un reddito medio da lavoro dipendente di 20.300 euro, con un incremento del 2,3 per cento rispetto al dato omogeneo del 2009. Relativamente al reddito d'impresa, l'analisi per settori economici consente di cogliere l'entità della ripresa economica, con un'inversione di tendenza rispetto all'anno precedente. In particolare il settore manifatturiero, il cui reddito nel 2009 aveva segnato una contrazione del 20 per cento, nel 2010 registra un incremento di circa il 4 per cento, mentre il settore finanziario-assicurativo cresce del 10 per cento (a fronte di un -7 per cento nel 2009). Più modesto risulta invece il recupero nel settore del commercio (+0,5 per cento nel 2010 a fronte di -7 per cento nel 2009).