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SPIRALI DI PLASMA NELLO SPAZIO
Osservata per la prima volta dallo
strumento Metis a bordo della missione
Solar Orbiter, una struttura radiale
nella corona solare che evolve per
diverse ore fino a distanze di tre
raggi solari. A guidare lo studio,
pubblicato su ApJ, è stato Paolo Romano
dell'Inaf. Grazie alla combinazione di
immagini in luce visibile e tecniche di
elaborazione avanzate, Metis ha
mostrato come il Sole possa trasferire
energia e materia verso lo spazio.
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SPIRALI DI PLASMA NELLO SPAZIO
Questo avviene in forma di onde e
plasma intrecciati tra loro, rivelando
un meccanismo fondamentale nella
dinamica dell'eliosfera."E'la prima
volta che osserviamo direttamente un
fenomeno così esteso e duraturo,dice
Romano,compatibile con la
riconnessione magnetica in una
struttura chiamata pseudostreamer."
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SPIRALI DI PLASMA NELLO SPAZIO
Nella corona, gli pseudostreamer sono
le "canne del vento" del Sole: regioni
da cui, in seguito a un'eruzione,
possono aprirsi nuovi canali per il
flusso del plasma verso lo spazio
interplanetario.
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DUE STUDI IN ROSSO
Un team a guida Inaf ha osservato
quattro transienti rossi a luminosità
intermedia, misteriose sorgenti
variabili la cui origine era finora
incerta. I due studi, pubblicati su
Astronomy&Astrophysics, indicano che
questi fenomeni sono probabilmente
esplosioni stellari e non semplici
eruzioni. Potrebbe trattarsi di
supernove a cattura elettronica,
fenomeni di confine tra supernove
classiche e stelle che si spengono come
nane bianche.
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DUE STUDI IN ROSSO
L'osservazione di oggetti come Ngc 300
Ot sul lungo periodo ha permesso di
ottenere un indizio fondamentale per
rispondere alla domanda su cosa siano
esattamente questi transienti. Ai
ricercatori la conclusione sembra
dunque chiara: vere e proprie
esplosioni di stelle e non delle
semplici eruzioni. Gli autori dello
studio sono riusciti a dare un nome e
un cognome a questo fenomeno
osservativo: supernova a cattura
elettronica.
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A LULA IL PRIMO "SEME" DELL' ET
Nel pomeriggio di giovedì 20 marzo
scorso, alla palestra comunale di Lula,
è stato presentato pubblicamente il
progetto Et-SunLab (Einstein Telescope
Sardinia Underground Laboratory),
futuro centro di ricerca che sarà
costruito nell'area della miniera di
Sos Enattos, candidata a ospitare
l'osservatorio di onde gravitazionali
Einstein Telescope (Et).
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A LULA IL PRIMO "SEME" DELL' ET
L'evento di presentazione di Et-SunLab
ha chiuso una settimana ricca di
appuntamenti importanti in Sardegna per
il progetto Einstein Telescope."L'Inaf
conferma la sua presenza in Sardegna
portando nel SunLab alcune tra le sue
migliori tecnologie", dice Roberto
Ragazzoni, presidente dell'Inaf.
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INAF: chi siamo
L'Istituto Nazionale di Astrofisica è
l'ente di ricerca italiano dedicato al-
lo studio dell'Universo. INAF promuove,
realizza e coordina le attività di ri-
cerca nei campi dell'astronomia e del-
l'astrofisica, in ambito nazionale e
internazionale. Proiettato nel futuro e
protagonista nelle collaborazioni in-
ternazionali, INAF progetta e sviluppa
tecnologie innovative e strumentazione
d'avanguardia per lo studio e l'esplo-
razione del cosmo. INAF è anche diffu-
sione della cultura scientifica.
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