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Monitorare l'inquinamento da micro- plastiche negli oceani Una nuova ricerca della Flinders Uni- versity di Adelaide (Australia), pub- blicata su Science Direct, ha scoperto come identificare le microplastiche in mare separandole dal plancton che abita l'ambiente acquatico. Fino ad oggi, infatti, analizzando le acque dell'oceano è difficile separare le nanoparticelle di plastica da questi organismi marini e il monitoraggio del- l'inquinamento non risulta attendibile. 1/3 Ambiente 680 Infosisma 694
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Monitorare l'inquinamento da micro- plastiche negli oceani Nello studio "Efficacy of chemical digestion methods to reveal undamaged microplastics from planktonic samples" i ricercatori australiani hanno testato diversi agenti chimici digestivi (aci- do, alcalino, enzimatico e ossidativo) su una serie di plastiche comuni (po- lietilene, polipropilene, polistirene, polietilene tereftalato, poliammide) presenti nei campioni. 2/3 Ambiente 680 Infosisma 694
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Monitorare l'inquinamento da micro- plastiche negli oceani Un trattamento enzimatico praticato con Proteinasi-K (prodotta dal fungo Triti- rachium album Limber) ha rimosso circa il 75% del plancton senza causare danni significativi alle microplastiche. Il metodo si è rivelato così il più ef- ficace nel preservare l'integrità delle particelle inquinanti, specialmente per PE e PP, che sono più suscettibili ai danni chimici, e valutare così più pre- cisamente le microplastiche che stiamo riversando in mare. 3/3 Ambiente 680 Infosisma 694

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