'Una volta eravamo all'avanguardia'

Il monito del Garante per l'infanzia: la crisi economica non diventi un alibi minori3_296

"La riforma della giustizia minorile e' fondamentale, noi l'aspettiamo da anni e quella di adesso ha un ordinamento molto datato che non tiene conto di tutti i cambiamenti avvenuti. Sarebbe ora di riunire in un Tribunale tutte le competenze che riguardano i minori. Nel caso di Padova, ad esempio, sono intervenuti un tribunale civile e il tribunale dei minorenni, e per questo il bambino e' stato sottoposto a diversi stress". Lo afferma il Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza Vincenzo Spadafora, ospite oggi dei 'Dibattiti Adnkronos'. "Sarebbe importante - aggiunge - che il Parlamento trovasse un momento di sintesi".

"Da quando e' stata istituita la nostra Authority di garanzia dell'infanzia - continua il Garante - riceviamo decine di segnalazioni di casi simili a quello del bambino di Padova e ci viene sempre chiesto di intervenire".

Per il Garante, anche la legge sull'affido condiviso sarebbe da cambiare: "La legge sull'affido del 2006 e' stata di fatto una buona legge ma adesso andrebbe senz'altro migliorata, per modalita' di esecuzione dei provvedimenti. Oggi - spiega - non c'e' una normativa a cui fare riferimento. Ogni magistrato si muove in base alla propria coscienza e in casi come quello di Padova la Polizia non dovrebbe mai intervenire. Lavorare - conclude - sulla mediazione familiare potrebbe essere un ulteriore strumento su cui lavorare".

"C'e' un arretramento evidente sulle tutele sui minori che e' anche un arretramento culturale: lo dicono anche i dati Istat sui vari campi d'interesse per i minori", lo sostiene Vincenzo Spadafora, Garante dell'infanzia, ospite oggi ai 'Dibattiti Adnkronos'. "Il nostro Paese - prosegue - quindici anni fa era all'avanguardia, poi c'e' stato un progressivo disinteresse da parte della politica e delle istituzioni, anche molto pericoloso e costoso". Dove non si e' investito economicamente in servizi sociali, infatti, per il Garante "il Paese si ritrova ad avere regioni che hanno difficolta' a sostenere queste politiche".

"Anche in tempi di crisi - continua - il piano dell'infanzia e' prioritario: se non si fanno crescere ragazzi in modo sano, noi miniamo una societa' alla base e ci ritroveremo intere generazioni disorientate e non preparate alle sfide del futuro". E' evidente - ammette il Garante - che "siamo in un periodo di crisi economica e di spending review ma la crisi non puo' e non deve diventare un alibi, e soprattutto le risorse che ci sono devono essere allocate in base a un piano di priorita'. Credo che il piano per l'Infanzia sia dunque prioritario".